AV Audio Vintage

Posts written by Sandro_C

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    Se ci riferiamo all'artefatto filmico, da vecchio appassionato di Super Eroica, posso essere d'accordo.

    Per il resto uno sfoggio di tecnica, neppure di stile: Nolan, a mio parere, conferma di non averne uno proprio.

    Pericolosamente retorico.

    Una cosa buona di tempi cattivi. E infatti la critica mainstream lo elogia a prescindere...
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    Ho sempre meno tempo - e in realtà sempre meno voglia di dedicarmi all'hi-fi in quanto tale -, quel che si ha a disposizione di libero se ne va tutto in musica, o quasi.

    Tuttavia volevo parteciparvi che ho ulteriormente ingrandito la raccolta di 1019, acquistando il terzo esemplare. Acquisto fatto, in verità, per il mobile, tanto più che l'apparecchio veniva venduto come defekt. Per questo a un prezzo assai modico.

    In realtà il defekt consiste solo in una decisa usura della puleggia, che va riacquistata, ma per il resto il giradischi funziona ed è pure in ottimo stato di conservazione. Il motivo del post è nel mobile.

    Avevo già constatato come il miglior plinto tra quelli facilmente reperibili fosse il Grundig, che non ho di proprietà, ma ho avuto in prestito. Solido e pesante, permette al giradischi di avvantaggiarsi di queste caratteristiche e lo rende un competitor davvero interessante (e lo è già di suo...). Il peggiore tra quelli provati era risultato il Dual originale, molto stitico. Una via di mezzo un plinto anonimo, di fattura artigianale (ma molto elevata, benché abbastanza leggera).

    Orbene, l'ultimo arrivato ha un plinto SABA, magnifico. Massiccio come e più del Grundig (al quale per fattura è ampiamente assimilabile) lo migliora in un particolare non secondario: il coperchio. Questo del SABA è bello, stabile, pratico e robustissimo. Aggiunge ulteriore peso e massa alla struttura complessiva, che lo gradisce assai, in termini di risultato sonoro.

    Nessuna differenza "telaistica" rispetto al Grundig, per quanto riguarda la struttura vera e propria della base.

    La conclusione, forse banale: se volete acquistare un 1019 munitelo di una buona base, fa la differenza. Al limite costruitela o fatela costruire.
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    Be' allora avevi studiato meglio di noi! :)

    Su Vinylengine non è censito e non sono un lettore di Lenco Heaven, dove molti forumer hanno spiccate attitudini commerciali.

    Se hai studiato avrai trovato anche informazioni sulla massa effettiva (e/o consigli migliori su eventuali testine sperimentate).

    Confesso di sentirmi smarrito nel vedere che quel braccio si può (teoricamente) vendere a 200 €! Ma allora uno SME 3009 o un buon Acos quanto valgono?? :cry: :ph34r:
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    Sulle Grado sono abbastanza parziale, perché tendenzialmente mi piacciono. Ho una Gold e la uso con una certa soddisfazione.

    In assenza di certezze sul braccio, difficile dire (per quel poco che si può dire, dovendosi sempre provare sul campo) se sia un accoppiamento al top secondo le regolette canoniche. La Black tira nel mezzo, in tutti i sensi, il braccio me lo ricordo come molto pesante. Oddio... molto, diciamo bello pesante.

    Di solito si tramanda che sia stato fabbricato da Jelco, ma non è il SA 200 (che del resto credo fosse più costoso del segmento cui apparteneva il Lenco) né il più semplice SA 50. Possibile che Jelco ne customizzasse uno per Lenco? Non mi sbilancerei.

    Servirebbe l'opinione di Federico.

    Se fosse uno di quei Jelco customizzati, direi che la massa tira verso 14-16 g. Un po' tanti per la Black. I guru dei forum (io non lo sono) scomoderebbero Denon... il prezzo si è fatto bello altino e non è detto che il risultato sia garantito.

    Sull'economico si potrebbe ipotizzare ancora Audio Technica AT95 (la mettono dappertutto, a me non piace) o Sumiko Pearl (onesta di prezzo, ancora).

    E' che l'accoppiamento di testine MM di prezzo decente (e ormai siamo in un mondo indecente) a bracci di alta massa è uno dei problemi di ardua soluzione con cui gli audiofili amano complicarsi la vita. :)
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    Quel Lenco esteticamente è uno dei meglio riusciti, ha una linea filante e l'impiallacciatura ha un colore davvero bello, se ben mantenuta. E' sobrio e snello, capisco che se ben conservato susciti delle pulsioni predatorie. :)

    Anche il braccio a S si accorda esteticamente alla perfezione con il resto, anche se è molto pesante.

    Tienine conto. I bracci dritti che pure giravano in casa Lenco erano più bruttini (soprattutto erano asserviti a dei portatestina proprietari davvero orrendi e trappolosi), ma forse più versatili. Però la moda pretendeva i suoi tributi.

    Per quanto lo hai preso?
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    Sì, il 78 suonava bello pieno ed è anche un giradischi bello pieno, nel senso che è piuttosto pesante.

    E' un po' una questione di prezzo, molto di recente li ho visti schizzare a prezzi davvero alti (ma un po' tutto quanto riguarda i vinili è salito di prezzo e del resto si trovano giradischi nuovi invero obbrobriosi a prezzi che sono apparentemente bassini soltanto in assoluto, ma alti se si va a vedere quel che si è acquistato - mentre un giradischi nuovo decente costa di suo prezzi molto molto alti e di norma non è neppure lontanamente paragonabile a uno del passato... insomma, è un po' l'evoluzione che abbiamo visto nel cosiddetto mondo hi-end e che in fondo ha riportato molti di noi in siti come questo).

    Ho visto poi con una certa curiosità che i Lenco vengono moddati talvolta in modo più che estremo. Il che onestamente non so davvero se ha senso...

    Ma tu attualmente sei del tutto senza un giradischi?
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    No, Federico, non credo sia necessario dire ancora quale Dual preferiamo :). Che del resto è quello che sta salendo di più nelle quotazioni.

    Argonath, il 1229 è un buon giradischi, opulento, ma molto delicato, che darebbe sicuramente una pista a tanti giradischi audiophile delle ultime generazioni prima della morte dell'analogico, ma del quale ho apprezzato dei difetti. L'esemplare di famiglia (diciamo così), ha avuto, già in età non vintage problemi notevoli all'articolazione del braccio (il bellissimo e fragilissimo snodo) e problemi continui ai contatti della conchiglia portatestina (davvero noiosi). Inoltre rispetto ad altri Dual che ho/ho avuto era più rumoroso (ciò ad onta del fatto che i leveraggi fossero sottoposti ad azionamenti meglio congegnati e meno bruschi). Questo a fronte di un risultato sonico finale nettamente inferiore a quello del 1019, che però resta un po' un caso a sé.

    Dirò di più: i Dual più economici, fermi restando i limiti ben descritti da Federico - relativi alla minor massa del piatto e a una certa foggia più rustica dei bracci (ma non sempre), che restringe il range delle testine plausibilmente utilizzabili, togliendo anche un bel po' di divertimento finale -, pur se molto meno raffinati, sanno essere molto coinvolgenti (e spesso ai mercatini si trovavano a trenta euri).

    Ma qui viene in ballo il discorso fatte tante volte, che dimostra come nei giradischi gli equilibri siano molto difficili da trovare e mantenere e che spesso un pelo di raffinatezza in più si può pagare a ben caro prezzo.

    Personalmente e per quel che conta, inoltre, non lo acquisterei per sottoporlo a tweaking (e non so davvero il tweaking in cosa potrebbe consistere, salvo che nel rifargli la base, comportamento che può aver senso in specie se fosse una Dual, trattandosi di complementi in genere un po' stitici).

    Ma capisco che tutto è relativo, e intervengono mode, gusti personali, ricordi. E la ricerca del sacro Graal che ci prende un po' tutti a una certa età e può spiegare pure la Lenco-craze che pure riscontro come esistente e di cui non comprendo davvero la ragione.
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    Il 1229 è stato il mio giradischi "da ragazzo", un apparecchio di famiglia. Tuttora è in casa, non mia, ma da me frequentata. Ne ho letto il manuale e gli opuscoli fino a saperli quasi a memoria e l'ho maneggiato mille volte.
    Fermi restando i consigli già offerti da Federico, che sono - come al solito - veri, sperimentati ed equilibrati, secondo me (sottolineo) il 1229 è un giradischi abbastanza critico, in cui il dispendio di mezzi non corrisponde a un risultato sonico proporzionale. Inoltre, più di altri Dual è macchina delicata, che acuisce certe criticità proprie alle macchine della casa.
    Qualche mese fa ne ho visto uno intonso, perfetto, ancora con il cartone sotto al piatto, verosimilmente mai usato: cappa intatta e lucida, senza manco un segnettino, mobile che ancora odorava di legno e per niente asciutto, testina nuova, senza un granello di polvere, ben ingrassato senza che il grasso fosse neppure minimamente indurito. Andava via per 250 € e, oggettivamente, in quelle condizioni li valeva tutti, ma non per il suono, bensì per il puro gusto feticistico di possederlo. Non l'ho comprato per mere ragioni di spazio e, comunque, arrivato sul posto al mattino, alla sera era stato venduto.
    Ma non capisco il senso di prendere un oggetto del genere per il gusto di "migliorarlo". Ci sono già Dual migliori, si trovano, perché non cercarli?

    P.S.

    Ciao Federico... ;)
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    "Blackstar" inevitabilmente finisce con l'assumere un sapore diverso, anche se fin dal primo ascolto si era rivelato come un disco notevolissimo...

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    Non sono convinto che per la musica "disintossicante" possa facilmente equivalere a "rilassante" o "disimpegnato", forse perché diversamente dal cinema la musica non rappresenta (o ambisce a rappresentare) la realtà per mezzo della realtà.





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    No, qui (su questo argomento) non riesco a scherzare come sul cinema.

    Naturalmente ci sono dei dischi che reputo disintossicanti per me (intendo dire: non pretendo che lo siano per gli altri), ma non riesco a non prendere sul serio la musica che ascolto. Per questo motivo non riesco ad ascoltare cose trash senza innervosirmi, alla fine mi fanno proprio star male. Piuttosto che impegnarmi in un ascolto veramente disimpegnato (scusate per l'involontario calembour) preferisco non ascoltare nulla: qualche tipo di musica in mente ce l'ho sempre.

    Questo, per fare un esempio, è uno dei miei ascolti detossificanti preferiti:



    ma anche questo, per cambiar genere:



    oppure questo:



    ... in realtà, a seconda dei momenti, ci sono mille possibilità per fortuna (:B):) perché se la musica è buona ci sono mille occasioni per essere colpiti dall'inatteso (cosa che realmente detossifica, poiché combatte la noia...), che si può ben presentare anche di fronte alla musica che si conosce a menadito, perché i particolari e le sfumature possono colpirci in mille modi. Mi ricordo quando se ne parlava con l'amico Giuliano Forghieri e lui ci raccontava degli ascolti in modalità shuffle a partire da tanta buona musica in formato liquido... e magari in cuffia.

    Importante è essere noi nel mood adeguato, per cui molto spesso la vera disintossicazione è anche quella dall'impianto: intendo dire che può essere salvifico proprio il downgrade, tipo l'ascolto della musica in radio e in AM di cui parlava Federico qualche giorno fa o l'ascolto della musica davanti al pc, come sto facendo adesso (per inciso sto ascoltando il magnifico disco di Cannonball Adderley).

    E' allora che si riesce davvero a capire il senso profondo della distinzione abusata tra musica buona e musica cattiva... e si capisce quanto in realtà sia importante.
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    La benevola provocazione di Andrea merita di essere raccolta. Terapeutici nel mio caso sono "Fracchia la belva umana", "L'allenatore nel pallone" e "Vieni avanti cretino". Questi rappresentano proprio il totale disimpegno, l'occupazione del divano, il benefico distacco delle facoltà critiche.

    A un livello più elevato (in realtà è un piccolo capolavoro, pure di godibilità) "Fantozzi". Anche il capitolo due della saga "Il secondo tragico Fantozzi" è molto buono.

    Cambiando genere e forse livello di raffinatezza formale, sono anche un appassionato de La Pantera Rosa (cito in particolare "La Pantera Rosa colpisce ancora"). "Hollywood Party" è un indiscutibile capolavoro contro la depressione.

    "School Of Rock" è perfetto per il relax insieme ai ragazzi. Inoltre ho sempre gradito le potenzialità depurative dei buoni film western, di cui sono un grandissimo appassionato, ma in questo caso (molto) spesso la easiness è soltanto apparente.

    Purtroppo depreco il fatto che è diventato praticamente impossibile imbattersi per caso in un buon film, a causa del fatto che non ne vengono più programmati in TV, oggetto che sempre più si rivela un inutile orpello.
228 replies since 24/2/2014
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