-
.
Ciao a tutti.
Vi butto qui alcune riflessioni spicciole, dettate dalla preoccupazione della vita quotidiana, dalle malattie (non mie), dalla follia che pervade il pianeta.
Esempi:
Una famiglia "qualunque" cerca un'auto.
La vorrebbero a quattro cilindri. Niente, per quello che puoi spendere tu, solo tre cilindri. Vantaggi? Nessuno, a te costa come una quattro, a loro come una tre.
Colore? In pronta consegna o quasi: bianco, due tonalità di grigio, nera. E "a colori"? C'è da aspettare almeno sei mesi. Cambio marca, concessionaria, niente da fare: i cilindri son quelli, i colori son quelli.
Devo comprare una camicia.
A parte che la camicia, come la giacca e i pantaloni, è pochissimo cambiata nel tempo, entro in un negozio e guardo.
Colori: solo bianche, azzurre, blu, nere.
A tinta unita, a righe, a quadretti.
Stop. Non c'è nient'altro, in qualunque negozio possa cercare.
Le "varietà" sono quelle, prendere o lasciare.
Potrei fare centinaia di esempi, ma credo che questi due bastino.
Non viviamo in un mondo un po' "triste"?. -
.
Triste sicuramente.
Se spostiamo il discorso sulle ragioni diventa più triste.
Perchè sono profonde quando non sono pretestuose.
E che può fare uno contro tutto questo?
Subire.
Ci pensa poi la moda a porre i sigilli di ceralacca su tutto.
Spiegandoci che "l'articolo non va più" e quindi non si trova se non a prezzi fuori mercato.
Sto cercando da tempo delle camicie gialle manica corta per sostituire le mie, che stanno dando ormai forfait.
Difficilissimo!
Bianche azzurre blu nere e rosa.
Ho sempre pensato che non servono tanti modelli di auto, e l'offerta da noi è esagerata.
Ma (per le camicie) andare verso il modello della DDR non mi pare la soluzione.
E mi sa che non riguarda solo le camicie.. -
.
E' come dite, purtroppo, ma ho una proposta:
se vi procuro le camicie, in cambio mi concedete un giornalismo indipendente, che non sia di propaganda, che produca vera informazione a 360 gradi?
Ve le tesso, tingo, taglio e cucio su misura...
Lucio. -
.
Il giornalismo dovrebbe essere una specie di missione.
Per rendere edotte e partecipi le persone che lavorano e non hanno il tempo di aggiornarsi sui fatti del mondo, che questo sia vicino o lontano.
Ma purtroppo i giornalisti sono esseri umani le cui opinioni personali non "vengono appese in corridoio insieme al cappotto" (mi pare fosse una frase di L.Pasteur) prima di entrare in ufficio.
I giornali hanno i loro orientamenti politici.
Sono delle proprietà private.
Manovrabili e manovrate.
Mi sa che di camicie per l'estate non se ne parla e andrò sulle T-shirt..... -
.
non cambio auto da 20 anni e non porto camicie.
fossero solo questi i problemi del mondo sarei una persona piu che felice.. -
.
Credo che Edilio abbia riportato questi due esempi per introdurre il tema...magari fossero solo questi i problemi. . -
.
Ah, certamente, mica sono le camicie i problemi. L'auto però per me lo è stato, ed è stato indicativo di quanto NON siamo più liberi di scegliere; venendo da un'auto aziendale che ho dovuto restituire per pensionamento, ho dovuto tribolare per trovarla come volevo io (non-SUV, anzi più bassa possibile, a 4 cilindri, possibilmente ibrida - praticamente impossibile trovarla con il budget stanziato - sotto i 35K).
Il tema è però ovviamente più generale; viviamo in un mondo dove, se ci facciamo veramente caso, noi non decidiamo più nulla, ma sono gli altri a decidere per noi. Non parliamo poi di politica, dove ci troviamo i governanti che abbiamo (in generale, sia adesso che in passato) e se chiedi in giro non li ha votati nessuno.... e chi li ha eletti, allora?. -
.
Ho tinto diverse camicie, sia in lino sia in cotone, coi kit per lavatrice: se non sono lise, tornano quasi come nuove.
Se però sono cucite con filo di poliestere, le cuciture non prendono colore e si ottiene un risultato non sempre apprezzabile.
Cambiare colore all' auto è decisamente troppo oneroso.
Per cambiare colore al Paese, temo non basterebbe nemmeno una guerra civile.
Lucio. -
.
certo che non sono questi i problemi.
ma con un po di spirito(libero)d'adattamento le imposizioni si possono superare(se non tutte almeno un buon numero).
poi,ovviamente,fa testo la storia personale del singolo individuo..ossia:quanto si è "incagliati"nel meccanismo chiamato società.tipo di occupazione,etc etc. -
.
Ribadisco che quello di cui mi lamento è che non esiste più la "libera scelta". Oggi, se ti serve qualcosa, ti devi prendere quello che altri decidono che va bene per te. Peccato che i gusti "loro" non siano "i miei". In qualunque campo. . -
.
Per assurdo , neppure con 100.000 colori c’è libera scelta. E allora che fai? .
In che mondo viviamo? |
