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Fondamentalmente cosa si vuole?
Se vogliamo ricreare in condizioni casalinghe le emozioni dell'ascolto dal vivo per prima cosa va fatta chiarezza sul fatto che gli ascolti dal vivo non sono tutti uguali. Ciô dipende da molte variabili. Il genere musicale. Il luogo dell'evento. La nostra distanza dall'orchestra nel caso di musica leggera e classica, o dai diffusori nel caso di concerto rock. Queste due discriminanti sono fondamentali per la direzione da intraprendere. Esaminiamo una per volta le due condizioni. Ascolto dal vivo di orchestra : Può essere in luogo chiuso o aperto. Dipendentemente dalla posiz dell ascoltatore si riceve un messaggio variabile, ma con dei punti fermi. Il primo punto fermo è che "più vicini all'evento saremo e più ricco di toni acuti sarà il messaggio sonoro". Pertanto, se saremo a 5 o a 20 o più metri cambierà sostanzialmente l'equilibrio tonale. In sede di riascolto dovremmo ricreare il medesimo equilibrio. Cosa cmq non facile per chi non sia un musicista, che solitam è dotato di una discreta memoria acustica, orientata soprattutto al suo strumento. La conseguenza è che dovremo accontentarci di un circa. Ascolto di concerto rock: Solo i giovani resistono per ore davanti alle colonne di diffusori che sparano la musica a volumi micidiali. E solo i giovani resistono ad ascolti casalinghi prolungati a volumi realistici la musica rock. La fatica d'ascolto in queste condizioni non è misurabile in quanto l'ascolto vede una partecipazione fisica del corpo, in parte passiva (i colpi allo stomaco dei bassi) e in parte attiva, con il movimento del corpo che contraddistingue la partecipazione emotiva all'evento sonoro. Ne consegue che in sede di riascolto a "volumi realistici" la tenuta nervosa solitamente è limitata, e si prosegue con volumi opportunamente piu bassi e non piu realistici. Si può quindi porre un secondo punto fermo: L' ascolto del rock per sua natura è caratterizzato dalla sopportabilità del volume, visto che dal vivo questo è altissimo entro i 20 metri e a casa non abbiamo questi 20 metri per ricreare lo stesso equilibrio tonale. Ne consegue che ci vorrà un compromesso tra distanza dell'ascoltatore dai diffusori e il volume di riproduzione. Dal vivo ad un concerto rock è normale spostarsi per trovare una posizione in cui non si soffra. A casa sarà quindi logico e normale gestire tre variabili: la distanza dai diffusori, il volume dell'amplificatore e equilibrio tonale gestito con i controlli di tono del preamplificatore.
Per ascolti di musica jazz il tutto sarà meno critico, visto il volume di riproduz inferiore.
Per riprodurre le emozioni "live" della musica classica e lirica ci vuole un pò di educazione musicale in più. I timbri degli strumenti devono e possono essere più precisamente percepibili, la dinamica comprende un range piu ampio, ovvero c'è un ampio divario di volume emesso tra i pianissimi e i pieni orchestrali. Dipendentemente dalle dimensioni e dalla forma dell'ambiente di "riascolto", e dalle abitudini di ascolto ( se a volumi realistici o a volumi forzatamente NON realistici) dipende la distanza dell'ascoltatore dai diffusori e la tipologia di questi. Ma quale posizione devono avere i diffusori? E quali diffusori scegliere? Da qui in poi la strada si fa in discesa grazie alla naturale consequenzialità delle scelte. L'ambiente Più è grande e meglio è. Perche minori saranno i vizi sistematici indotti dalle caratteristiche acustiche e maggiore sarà l'avvicinamento alle condizioni ideali di un vero auditorium o di uno spazio aperto. Sonorizzare un grande ambiente comporta scelte precise. Come scelte precise comporta uno spazio aperto. Servirà in linea generale un set-up capace di grande dinamica e molto ampia risposta in frequenza. Quindi diffusori ad altissima dinamica e amplificatori di alta potenza. Chi ha la fortuna di disporre di un vasto locale di ascolto potrà godere dei piaceri dell'ascolto realistico ponendo il punto di ascolto a distanza considerevole dai diffusori. L'ambiente parteciperà acusticamente con le sue caratteristiche di tempi di riflessione risonanza e onde stazionarie, ma con un accurato posizionamento dei diffusori e dell'ascoltatore e un opportuno trattamento acustico non potrà mancare un grande piacere di ascolto, unitamente a bassa fatica di ascolto. Sono queste, le condizioni di ri-ascolto da ritenere "ideali". Ma come purtroppo si sa, la stragrande maggioranza dei casi comporta ambienti dalle cubature molto più ridotte, per cui si rendono necessari dei compromessi e delle scelte molto mirate. Ed è qui che comincia la road map irrinunciabile con cui raggiungere i migliori risultati compatibili alla situazione contingente. È l'ambiente che decide. Decide quali diffusori servono, dove metterli, e la distanza del punto di ascolto. E sono i diffusori che decidono quale amplificatore serve loro. E praticamente finisce qui con la teoria. Da qui si comincia con la pratica.
Il metodo: Scegliere i diffusori adatti all'ambiente.
Per prima cosa bisogna disporre di un amplificatore gentilmente prestato da amico compiacente. Dovrà avere almeno 80 watt per canale e un timbro neutro, ne troppo dolce nè aggressivo. Quindi non un valvolare. Dovrà essere capace di forte corrente in uscita. Insomma un ampli "jolly" che non renda critica la scelta dei diffusori.
La disposiz dei diffusori verrà decisa da loro stessi. Generalmente è bene tenerli distanti dalle pareti laterali almeno un metro (meglio ancora un metro e mezzo) mentre la distanza dalla parete di fondo va gestita per tentativi. La posiz dell'ascoltatore in questa fase sarebbe bene fosse "mobile" e non vincolata a scelte preesistenti. Da evitare la vicinanza dalla parete alle nostre spalle e dalle pareti laterali. I generi musicali decideranno i volumi di riproduz dei test d'ascolto. Un quartetto d'archi o una orchestra sinfonica o peggio una rockband comportano livelli di SPL molto diversi. Gli ascolti dovranno comprendere ANCHE generi a noi non congeniali, al fine di raggiungere situazioni non troppo personalizzate. Purtroppo capita spesso che la logistica non permetta di rispettare questi dettami, per cui può essere arduo tenere un metro dalla parete di fondo, solo per fare un esempio. Il compromesso tra le varie esigenze dell'ambiente e le nostre purtroppo sarà spesso la regola. Una volta deciso quali sono i diffusori e in quale posizione metterli, basterà trovare l'amplificatore in grado di raggiungere i picchi di dinamica senza distorcere, tenendo presente che una certa riserva di potenza rimane sempre necessaria. Tale potenza non sarà necessariamente elevata se la distanza tra ascoltatore e diffusori sarà giocoforza piccola, per esempio in locali di piccole dimensioni, intorno ai 16 mq. Un ultima cosa da tenere presente è che negli ascolti ravvicinati la scelta dei diffusori è molto critica, poichè la fatica d'ascolto ê sempre in agguato.
Tratto dal gruppo FB Audio vintage by Tunedguy57.
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