AV Audio Vintage

Posts written by edate7

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    Il digitale audio ha avuto la sua (grande) chance con i supporti "ad alta definizione" (SACD e DVD-Audio). Splendidi, ma la solita guerra di formati e di interessi ne ha decretato la scomparsa. E dopo trentasei anni disquisiamo ancora di una tecnologia che non è obsoleta, è di più... e che di fatto è già scomparsa: mi dite chi compra ancora i CD? Forse solo quei pochissimi che amano ancora un supporto fisico, per il resto le copie illegali impazzano, perchè oggi è facilissimo copiare e sproteggere qualsiasi cosa che sia digitale. E' questo il vero fallimento del digitale: non riesce a proteggersi nemmeno da se stesso.
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    Ho letto proprio adesso che il PASC, il sistema di compressione usato da Philips per la DCC, ha un data rate di "ben" 384 Kbits/sec, molto superiore ad un MP3 a 320 Kbps. Pertanto l'impressione di cattiva qualità che ha suscitato in Tiro non ha alcuna giustificazione tecnica, semmai sono propenso a credere in una cattivo stato di salute della macchina DCC usata; le macchine DCC sembrano molto fragili e prone a guasti, forse per l'uso dissennato che si è fatto in quelle elettroniche di quei maledetti condensatori a montaggio superficiale. Anche a me è dispiaciuto molto il fiasco della DCC, perchè era un bell'uovo di Colombo; riconosco però che il Minidisc ha dalla sua una praticità senza limiti, anche se è anch'esso abbastanza fragile, più nei supporti però che nelle meccaniche. Inoltre, il Minidisc con il suo ATRAC ha una data rate di 292 Kbits/sec, molto prossimo ad un MP3 a 320 Kbps. Non conoscevo questi dati tecnici, ma ad orecchio (ho entrambi questi sistemi) la DCC suona "meglio" del Minidisc, anche se non in maniera drammatica.
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    Ce l'ho già, il registratore DCC... devo dirti la verità, a me non sembra così male. Anzi, suona quasi come un MP3 a 320 Kb (sempre secondo me). La mia domanda era una curiosità. Se è possibile trasformare una cassetta analogica in una DCC risparmio un pò di soldini a cercare le cassette DCC su ebay. Per di più, io non amo la liquida; sarò antico (anzi, sicuramente lo sono) ma preferisco nettamente il supporto fisico. E' bello sentire ancora le cassette o le bobine incise 40 anni fa, mentre non so tra quarant'anni, ammesso che io esista ancora, se un file Mp3 sarà ancora ascoltabile.
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    Ho letto, forse su Tapeheads, che è possibile "trasformare" una cassetta analogica di tipo II in una DCC semplicemente facendo un forellino, credo su un lato, in una posizione abbastanza defilata (forse nello spazio tra una bobinetta e il bordo della cassetta stessa). Ho messo a paragone una cassetta DCC con una analogica, e credo di aver capito quale possa essere questo forellino. Avete provato qualcosa in merito o secondo voi è una bufala?
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    Speriamo bene.... grazie ancora!
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    Gianpiero, chiedi a Maurizio se ha una copia di "ID" dell'Equipe 84... sarei moooooolto interessato all'acquisto!
    Grazie!
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    Scusate se vi rompo di nuovo. Mi servirebbe un cacciavite corto con taglio a croce. Secondo voi, lo trovo nei negozi che vendono componenti elettronici o da un ferramente (molto) ben fornito?

    P.S. Per Tiro: un portatestina con attacco regolabile ce l'ho, è un modello AudioTechnica; però poi mi si riproporrebbe il problema con tutte le altre testine che ho (ne alterno 3 o 4...)
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    Grazie Federico, le ho viste. Ora cerco di procedere con la regolazione, sono stato un pò incasinato....
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    Ho notato che un qualunque portatestina montato sul braccio del mio Technics SL-1200 presenta questo problema: visto di fronte, è un po' storto, "pende" leggermente da un lato. Ho provato, con grande attenzione, a tentare di "girarlo" tenendolo infilato nel collarino del braccio ma nulla, non si muove. Che mi ricordi, sui bracci ad "S" si regola il parallelismo del portatestina con la superficie del disco ruotandolo sull'asse del braccio tenendolo infilato sullo stesso, ed in effetti su un altro gira Technics (SL-B202) lo fa, perchè il 1200 è refrattario? C'è qualcosa nel braccio che non va o il modello non prevede questo tipo di regolazione?
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    Raga, qualche buon tangenziale dal prezzo terreno quale potrebbe essere?
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    No, Federico, queste cassette si chiamano "solo" XL-II. Ho anche delle UD-XL II, che sembrano precedenti a queste; confermo che le UD. UD-XL, UD-XL I sono veramente eccellenti nastri, gli equivalenti tipo II un pò deludenti nel senso che trovo le "I" più dinamiche e chiare.
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    Riprendo e rilancio questo thread, con un compitino di fine anno:
    se doveste ricreare le cartine interne alle cassette, quelle fustellate appiccicate sopra, come fareste? Ho acquistato un lotto di 24 cassette usate di tipo II alla folle cifra di 30 centesimi l'una ed in mezzo a loro ci sono due stupende Maxell XL-II, di due serie diverse; una presenta la classica livrea color oro, l'altra invece è nera e oro. Peccato che in quest'ultima sia stata asportata la cartina del lato B; è difficilissima da riprodurre, lo so, perchè è "lucida" (l'oro sembra veramente tale), ma mi piacerebbe poter ripristinare in qualche modo "l'altro lato". Con pazienza, fotocopia, photoshop... tutti i suggerimenti sono ben accetti.
    Ah, fra parentesi, non credo di aver mai visto in commercio in Italia le Maxell XL-II; forse appartengono ad un piccolo lotto importato ma destinato ad altri mercati... chiedo a chi ne sa di più.
    Buon 2017!
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    Matteo, hai avuto modo di vedere la meccanica del DTC-57ES? Ho il solito problema della cinghietta dentata che slitta, ho dato una occhiata oggi rovesciando la meccanica e sembra che alle pulegge che mantengono la cinghietta "in gola" si siano staccate le due alette, inferiore e superiore, che formano la "gola". Ho fatto qualche foto, ma non so come si postano...credo sia una cretinaggine ripararla, ma se una puleggia sembra potersi smontare facilmente, sembra più difficile smontare quella posta sul motore.
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    Corretto. In gioventù, ho cercato di educare il mio orecchio andando spessissimo ad ascoltare dal vivo concerti di musica classica o jazz, per capire il suono reale dei vari strumenti. Capito che mai avrei potuto riprodurli così a casa mia, ho cercato di avvicinarmi il più possibile, sempre compatibilmente alle mie capacità e volontà di spesa. Oggi ho raggiunto un discreto risultato (per me, almeno), ma quando voglio immergermi nei bei suoni vado a teatro. A Palermo non abbiamo niente, ma almeno abbiamo il terzo teatro più grande d'Italia, con una acustica da paura (il Teatro Massimo).
    Questa piccola, del tutto insufficiente, educazione, mi permette di storcere la bocca davanti ad impianti super hi-end, che secondo me suonano da poveracci, senza, ora ci vuole, il benchè minimo equilibrio tonale, nel senso di piacevolezza d'ascolto. Me ne scappo dopo pochi minuti, con le orecchie trapanate da frequenze sbandate a go-go, senza la minima coerenza con lo strumento reale... e capita più frequentemente di quanto si creda, perchè, a mio parere, è inutile avere un impianto milionario quando non si corregge il componente fondamentale: l'ambiente d'ascolto.
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    Bravo, Matteo, come sempre. Ti sei mai cimentato con i registratori a bobine?
434 replies since 1/3/2014
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