Eroe dei nostri giorni nella Milano sotterranea

Tratto da una storia vera

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    Mega-Direttore Clamoroso ladr matricolat gran paracul

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    "Stamattina ho preso la metro, cosa che faccio spesso perché a Milano è un mezzo utile ed efficace. Alla Stazione Centrale sono saliti uomo e donna che seguivano una giovane ragazza straniera che trascinava tre valigie e aveva una borsa a tracolla. Quando il treno è partito l'uomo ha spinto la ragazza, fingendo di non averlo fatto apposta, mentre la donna ha sfruttato il momento e abilmente tirato dalla borsa della ragazza il portafoglio. Tutto è accaduto di fronte a tanta gente che non ha capito cosa era successo, oppure non ha voluto capire.
    Ho bloccato la donna, chiedendo di restituire il portafoglio rubato, in tutta la risposta ho ricevuto una valanga di insulti in un pessimo italiano inaspriti con una serie di frasi estrapolate da una lingua a me ignota. Ho strappato il portafoglio della ragazza dalla mano della donna (che cercava nasconderlo in una tasca interna della sua lunga gonna). In quel momento è intervenuto l'uomo, bloccandomi il braccio con il portafoglio. Ho allontanato l'elemento con tre sonori e generosi schiaffi arrivati a lui dritto in faccia, così che dopo il terzo lui ha perso l'equilibrio e si è sbattuto contro la porta. Alla fermata Gioia ho buttato a calci quei due dal treno, accompagnando la faccenda da qualche parolaccia in russo, per non offendere la sensibilità di altri passeggeri.
    Nessuno dei presenti è intervenuto per difendere la ragazza e affrontare quei schifosi ladri. Eppure penso che a nessuno piace essere derubato. Solo una signora ucraina seduta poco lontano mi ha detto con un certo sollievo ed approvazione: "Finalmente le hanno prese!". Probabilmente viaggiando spesso su quella linea di metro conosceva bene quei due.
    Mentre la ragazza straniera mi ringraziava in un inglese appesantito dalle rigide cadenze nordiche, con mani tremanti sistemando la borsa e controllando le valigie, ancora scioccata dal "benvenuto" che ha ricevuto dalla nostra splendida Milano, dietro alla schiena ho sentito il commento della giornata: "Fascista!". Non ero sicuro se era diretto a me. Mi sono girato e ho notato un uomo sulla quarantina che si atteggiava a ragazzo giovane, con gli occhi annebbiati probabilmente per via di qualche vizio, vestito come alcune star musicali moderne, quelle che spendono un mare di soldi per apparire disagiate.
    "Mi scusi?" - ho chiesto io incredulo.
    "Potevi anche fare a meno di picchiare quel poveraccio, fascio!" - mi ha risposto lui convinto, con un tono irritato.
    "Se tu sai come si affrontano i ladri nei mezzi pubblici in maniera corretta, perché allora non sei intervenuto tu?"
    "Sono anarchico, per me ognuno sopravvive come vuole."
    Ho sorriso, perché per la prima volta in tanto tempo mi era venuta una sana voglia di spaccare la faccia a qualcuno. Quel sentimento stupido, animalesco, rozzo che spesso accompagna i figli delle periferie che per la mancanza di occupazione si dedicano alle lotte per il territorio che hanno qualcosa di ancestrale, tribale, primitivo. Ho sentito sprigionare nel sangue cosi tanta adrenalina da poter saltare, col sorriso sulle labbra, addosso all'uomo più grosso, piu cattivo e anche più ben armato. Credevo che quel sentimento fosse rimasto sepolto nel mio passato per sempre, che diventando uomo, marito, padre i miei sensi del dovere lo avessero cancellato per sempre. Invece niente da fare, eccolo qui, serpeggia nelle vene, vuole liberarsi. Si sente come i pugni si stringono tanto da far male alla pelle tirata sulle ossa.
    Ho fatto un profondo respiro. Ho guardato il mio interlocutore con compassione, come mi insegnava a fare mio nonno quando dovevo affrontare persone che mi giudicano.
    "Se ti definisci "anarchico", allora dovresti conoscere un tale Nestor Mahno, quello che aveva fondato la prima repubblica anarchica in una regione dell'Ucraina, quello che ha dato la terra ai contadini prima di quando i bolscevichi crearono il loro famoso motto "terra ai contadini", quello che ha costretto i grandi imprenditori ad abbassare l'orario di lavoro ai lavoratori, contemporaneamente alzando di cinque volte il loro stipendio da poveracci, quello che ha fondato gli asili e le scuole gratuite con le mense gratuite per i bambini dei contadini e dei lavoratori. Quello che ha cercato di cambiare in meglio la societa nella quale era nato e cresciuto. Hai mai sentito parlare di lui?"
    Un segno negativo, la testa leggermente scossa e l'espressione che urlava "non mi importa di quello che dici, tanto la ragione ce l'ho io, la tengo qui, in tasca, incastrata tra tutta questa erba."
    "Quando qualcuno dei suoi soldati rubava qualcosa ad una singola persona, lo fucilavano immediatamente. Lo facevano perché il senso dell'anarchia è costruire un sistema sociale privo di governo centrale, ma non privo di regole."
    Il mio interlocutore non ha fornito alcuna risposta, perché alla fine del mio discorso siamo arrivati alla Stazione Garibaldi e lui è saltato dal treno, svanendo nel fiume di persone. Io ho accompagnato con lo sguardo la sua testa ricca di capelli disordinati e sporchi, pensando che noi viviamo nel tempo di enormi, gigantesche distrazioni che, probabilmente, generano una superficialità mai vista prima. Così uno che si espone per difendere una fanciulla dai ladri diventa un fascista, mentre colui che lo giudica è un anarchico.
    Probabilmente quando Alice è tornata dal Paese delle Meraviglie ha scordato di chiudere la porta."

    Edited by IsyGatto - 25/10/2018, 03:25
     
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    Isy: va citato l'autore.
    Quel tal Nicolai Linin, autore di "Educazione Siberiana" da cui Salvatores ha tratto la sceneggiatura per l'omonimo film.
     
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    Non mi piace, alla fine sembra un pò troppo ampolloso. Devo iniziare il terzo Montale di J.C. Izzo, lo preferisco e non di poco, l'eroe è decisamente più usurato e "sbatacchiato".
    A proposito , c'è, lo sò, anche una letteratura noir italiana : qualche consiglio sul genere è possibile ?
     
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    Sì è vero mi sono dimenticato: N.Lilin. Straordinario comunque tutto il genere noir. Sempre intenso e coinvolgente
     
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    Comunque Isy, hai tutta la mia approvazione per quanto hai fatto, rischiando anche una mal parata.....
    alle volte basterebbe che la gente altre ad aprire gli occhi, muovesse anche le mani..per dare una mano
     
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    :blink:

    questo succede quando non si cita la fonte... :lol:
     
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