La notte d'estate

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    Ricordo l'odore dei tigli così forte e noi bambini come branchi di storni all'imbrunire, andare improvvisamente in gruppo a comprare il gelato in quel bar che non esiste più da anni.
    Un odore forte, era l'odore dell'estate che arriva, e noi mica ci facevamo caso.
    Farci caso alle cose gli ruba quel sospiro di magia, che quando tornavi a casa ti faceva sentire bene, metteva la voglia di dormire in fretta per salutare un domani pieno di nuovi giochi, nuovi amici, nuovi gelati e il caldo, e..l'odore di tutto questo.
    Respiro insieme a questi tigli del viale piacevoli ricordi. Biciclette appoggiate a questi tronchi, biciclette vecchie e scassate, nuove, nere del papà, o con i paragonna delle mamme.
    Le mattine lavoravano per la famiglia, e portavano a casa la spesa. Poi i pomeriggi servivano a giracchiare annoiati, magari sotto le prime gocce di pioggia, senza stare a pensarci, aspettando le prime grida delle mamme "vieni a casa che piove!"
    Le mamme degli anni 60. Colorate a fiori, verdoline, abiti a sbuffo sandali rossi, borse della spesa in rete.
    Chissà se qualcuna di quelle mamme tradiva il marito? L'evidenza e ineluttabilità delle statistiche dice di sì.
    Ma ai nostri occhi di bambini erano così pure. Rappresentanti del mondo degli adulti. E mamme di tutti.
    Se qualcuno faceva qualcosa che non andava, una di quelle mamme senza pensarci un attimo, si metteva a urlare, per mettere in riga il bambino, che fosse il suo oppure no.
    E poi nel negozio di alimentari (che non esiste più) si raccontavano le loro storie di mariti, di figli, e alla fine immancabilmente "ho visto suo figlio fare questo e quest'altro".
    Poi a casa eran dolori, perchè il mondo degli adulti faceva comunella, e noi eravamo l'esercito di guastatori da tenere nei ranghi.

    Faccio una zoomata e arrivo nel 2018.
    L'esercito di guastatori è rinchiuso nelle case. Gli adulti non si trovano più nel negozio del quartiere (non c'è più). Vanno due volte la settimana all'ipermercato in auto. Finestrini chiusi: c'è l'aria condizionata!
    Il solito negher che rompe le balle per avere un euro. Il carrello. La spesa. Occhiata al negozio di scarpe: quelle belle sono care.
    Il bambino è a casa in camera sua e gioca alla play quarta nuova.
    Un intero mondo ricreato dalla mente di programmatori si presenta in sostituzione di quello vero.
    Attenta mamma: devi sparare! Quello lì è un nemico!
    Non puoi più....dovevi raccogliere il kit di sopravvivenza. Sei morta.
    Sono più bravo io a giocare!
    L'odore dei tigli è chiuso fuori. Dentro: il ciabattare di mamma.
    Chissà se fa lei qualcosa o se mangiamo anche stasera quel buon pasticcio dell'ipermercato..spero pasticcio!

    Per un momento ho avuto come un lampo, un ispirazione: sono io l'odore dei tigli.
    Tigli sorpassati, da potare, tigli che sporcano le auto parcheggiate, che rompono i coglioni.
    Che non hanno futuro, che non hanno figli, che non hanno arte nè parte.
    Tigli trovati nel Tide...vaso dei ricordi.
    Le case popolari e terrazze coi panni stesi. Famiglie intere con i loro vecchi, spesso seduti su bassi sgabelli nelle terrazze: era il tempo dell'estate. Erano vecchi che avevano visto la grande guerra. Erano dei grandi vecchi.
    Cresciuto in questa cornice, sono diventato un odore.
    E forse tra poco nemmeno ci sarò.
    Ai gatti della mia vita un saluto. Senza di me è come se non foste mai esistiti.
    Respiriamo a pieni polmoni, gatti e ricordi, gelati e mamme, terrazzi e case popolari, biciclette, gonne a fiori, odori lontani, sirene del cantiere, le cinque del pomeriggio, il bar, il negozio di alimentari, tutto nel gorgo che ingoia e non ritorna.

    ero profumo di tiglio e mica lo sapevo.
     
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  2. sansuiau6500
     
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    Oh finalmente!!è tornato il Federico che conoscevo.Quanto sono d'accordo e quanto mi ci riconosco in questi quadri di vita di tanti tanti anni fà.Non esistevano gli smartphon, non so se neanche se l'ho scritto bene, spero di no!!!!.Io per esempio abitavo ed abito in un paese della Toscana,provincia di Arezzo, lo sai federico di cosa mi ricordo? con grande nostalgia di quando mia nonna mi mandava nell'unico negozio di generi alimentari che esisteva la (bottega) a comprare un kilo di zucchero, come mi piaceva quando il bottegaio il signor luciano, apriva un grande cassetto di legno con dentro lo zucchero,prendeva una busta di carta bianca e con una mestola di alluminio la riempiva di quella polvere immacolata bianca,bianca lo zucchero, ummmh mi sembra di risentire gli odori,poi siccome i soldi non abbondavano!! io gli porgevo un libretto dove vi era scritto il cognome del capofamiglia il Babbo, colui che lavorava, e Luciano segnava, un kg di zucchero,30 lire.MAdonna mia federico cosa mi hai fatto ricordare!!.Avete mai mangiato voi il pane inzuppato nel vino rosso, con sopra lo zucchero inzuppato anche lui nel vino?? com'era buono!!!!!.Oh ancora grazie federico hai risveglisto in me ricordi bellissimi di quando eravamo forse un poco piu' poveri materialmente ma tanto piu' ricchi nello spirito, in cui predominava il mondo dell'essere invece che quello arido e vuoto dell'avere. Ciao a tutti. Sansui au6500.
     
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    Bellissimo e vero: qui vicino che di tigli ce n'è un viale, a giugno il loro profumo dolce e delicato è tuttavia potentissimo e si propaga per centinaia e centinaia di metri in ogni dove. Ma c'è anche un ma: a settembre/ottobre i fiori poi cadono e se nessuno li raccoglie (come accade di solito nella "pulitissima" capitale) quel profumo piacevole lascia ben presto spazio ad un tanfo spaventoso di verdure in decomposizione che non annusi nemmanco ai mercati generali...

    Edited by IsyGatto - 2/7/2018, 04:47
     
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    Isy: se al tiglio non gli lasciano una congrua zona di terra alla sua base ci pensa l' asfalto cittadino a raccogliere pozze maleodoranti di foglie in decomposizione.
    E la scomparsa della figura del netturbino fa il resto.
    Ricordo come con una ecologicissima bicicletta con cassone anteriore e due bidoni di immondizia i netturbini riuscissero a tenere ben pulita la citta' ....oggi non e' piu' di moda.
     
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    Qui di solito gli operatori ecologici li vedi solo durante la campagna elettorale e infatti anche alle ultime politiche ho avuto la rara fortuna di vederne uno con una ramazza (di plastica) con cui sfregava con una tale energica lena la strada che ad un certo punto ho temuto addirittura si portasse via anche l'asfalto: episodio davvero impressionante. Eppoi invece, dopo il 4 marzo il nulla più assoluto: tutti scomparsi all'istante manco fossero stati ufo. Oggi la situazione di degrado ambientale in cui versa la capitale è sotto gli occhi di tutti: cassonetti inavvicinabili, la ramazza non si vede,i macchinari di pulizia stradale nemmeno, la raccolta quando va bene una volta la settimana. Chi abita ai primi piani perderà il panorama ma in compenso l'olezzo è assicurato... Scusate l'ot.
     
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    Ormai Roma mi sembra come gli spaghetti con la marmellata..abbiamo mischiato ingredienti di cattiva qualità,seguendo una logica che non è tale,purtroppo è solo non-logica.Gli ingredienti del piatto nausebondo,della dieta quotidiana sono per esempio: la mancanza di educazione.E ducazione,cos'è?.. in generale si è abbassata di molto,a volte sotto il livelllo dei pozzi artesiani..Poi l'inerzia, spesso scandalosa, delle strutture comunalì e nazionali.. non si muovono,non si muovono.. hanno una sub-cultura autoreferenziale..vedete vigili? no, scusate..."polizia della città ",come si fanno pomposamente chiamare..li vedete per i quartieri di Roma?..Certo,se c'è da fare la guardia a una buca sono in quattro,e intanto scorrono quattro stipendi..se c'è da accompagnare un tizio al prontosoccorso e rimanere a chiacchierare dalle 19 alle 24 -scorre lo stipendio e scorrono anche gli straordinari-sono sempre in quattro (appena visto..)..invece,se c'è da stare in strada..magari per disincentivare questa assurdità delle auto parcheggiate perennemente sui passaggi pedonali..ma quando mai!...allora li chiami però-sempre se rispondono- ti dicono che hanno altre cose da fare..AMA? E cos'è? basterebbe pensare a quelle macchinine infernali con le spazzole rotanti..quando passano nelle strade di Prati,tra le file dei palazzi..producono un rumore assordante..ma chiedo sempre chi le ha omologate,e sopratutto chi ha deciso do acquistarle....Il risultato?: puliscono meno di un semplice spazzino...ma chissà quanti bei soldoni sono girati..due righe fà dicevo "mi chiedo sempre.."..facciamo che "mi chiedevo sempre"..tanto non passano più nemmeno loro...problema risolto..o no?
     
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    Il thread si è trasformato in un grido di dolore dall'Urbe.
    Ci sta.
    Peccato che non serva a nulla.
    Per aver potuto vedere da vicino i meccanismi della politica sia a livello periferico che a quello ministeriale romano, un idea me la sono fatta.
    Le figure dovute a cariche elettive (ovvero politiche) sono cronicamente molto lontane dalla realtà delle cose sul territorio, sia esso una metropoli o anche solo una città di periferia.
    Molto occupati a conquistarsi consenso prima di avere cariche, molto occupati dopo a tenerselo stretto.
    Il tutto assai svincolato dalle vere esigenze della cittadinanza, se non a livello di slogan sbandierati.
    Chi realmente muove i fili sono i funzionari, che lavorano nei comuni nelle regioni e nei ministeri per anni e anni.
    Sono personaggi che rimangono nell'ombra, sia che facciano lealmente il loro dovere, sia che tirino a campare facendo il minimo possibile.
    Non corrono rischi di perdere il lavoro, al massimo vengono spostati di ufficio.
    Una catena di paraculaggio costituisce una rete come quella del circo. E praticamente nessuno viene silurato.
    Del resto non è interesse di nessuno sputtanare i meccanismi, visto che poi i giornali (buoni quelli) poi deformano ad arte le notizie e scrivono un pò di tutto.
    I meccanismi sono fatti da esseri umani ma hanno vita propria.
    C'è gente che si prostituisce in borse lavoro socialmente utili per 250 euro al mese.
    Altra che non si accontenta di stipendi da 3000 euro al mese e cerca di arrotondare.
    Si chiama biodiversità.
    Oppure "bellezza del mondo vario".
    Mi piace pensare che se quando avevo 18 anni avessi saputo con esattezza tutto questo come lo so oggi, mi sarei buttato da un dirupo.
     
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    Appunto..aggiungo solo una cosa,però :a 18 anni si pensa che tutto sia possibile..voglio dire,che tutto il "Buono" sia possibile...se a quell'età avessi potuto vedere più in là..non avrei continuato con i film di Truffaut ,belli sì.. somiglia a Mozart,sì è arte...ma..in quei film anche i cattivi in fondo hanno un animo gentile... per paradosso,quindi alla fine son film diseducativi....quelle persone nella vita reale non esistono!..Non avrei proseguito poi con di Pasolini,per il quale uomini sono angeli e demoni nella stessa persona...perchè non li vedo questi uomini metà angeli e metà demoni,ora che ho quasi 60 anni..vedo per lo più stronzi con microcervelli e macrosmartphone,la cui frase fissa,siano clienti,vigili(?),infermieri/infermiere boia,medici,spazzini(?)..è sempre..."se mi conviene"....ps:il problema non è più raccontare i singoli episodi,le brutture di Roma o di Portoferraio,è che purtroppo alle persone non fà più schifo fare schifo.
     
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    Vero, alle persone non fa più schifo fare schifo.
     
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    solo a Pola 2 gg fa ho visto per le strade i netturbini stile "vecchio" come si vedevano da noi negli anni 60-70.
    bidone, carrettino e scopa di saggina..
    bella storia Fede...!
     
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    CITAZIONE (il collezionista @ 1/8/2018, 00:46) 
    solo a Pola 2 gg fa ho visto per le strade i netturbini stile "vecchio" come si vedevano da noi negli anni 60-70.
    bidone, carrettino e scopa di saggina..
    bella storia Fede...!

    Bella storia, Fede mi ricorda uno apprezzatissimo (da me)scrittore dallo stile abbastanza simile, un certo Dino Buzzati; complimenti..
     
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