Evoluzione dei nastri al cromo "puro" (Basf et similia)

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  1. edate7
     
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    Riprovate senza Dolby. Se registrate piano, vanno benino. Se si alza un po' il volume, saturano molto rapidamente. A volume di registrazione basso, anche l'introduzione del Dolby C non cambia la timbrica della registrazione né la nettezza degli attacchi. Ho provato a registrare un disco ricco e frizzante in gamma "zin zin": Shaft di Isaac Hayes e un disco normale: The Bends dei Radiohead. Ebbene, il primo si ascolta con piacere; una rapida commutazione source-tape, alternando "no Dolby", "B" e "C", non altera il contenuto sonoro, le spazzole sui piatti del pezzo "Theme from Shaft" sono secche, nitide, brillanti come nel CD. "The Bends" invece è una delusione: con o senza Dolby, il comparto acuto appare poco nitido, leggermente confuso e slabbrato (è il disco che ho provato subito e che ha "scatenato" il mio thread). Mi sarei aspettato questo risultato sul disco di Isaac Hayes, non certo su quello dei Radiohead, che è un disco registrato in maniera abbastanza normale. Inutile dire che queste registrazioni, rifatte nelle stesse condizioni su una TDK "AD", suonano quasi meglio dell'originale, a prescindere dall'introduzione del Dolby o meno, confermando che i nastri BASF dell'epoca erano veramente ciofeche immonde; al tempo non li ho più comprati: mi sono trovato benissimo con i nastri giapponesi e ho acquistato solo quelli. Recentemente ho acquistato una o due Chromdioxid Maxima usate, ma non le ho provate a fondo, quanto basta per capire che non sono chiuse come queste.
    Per quanto riguarda l'evoluzione dei nastri "puro cromo", ho trovato delle notizie interessanti qui:

    http://vintagecassettes.com/_info/basf_formulations_2.htm

    Ad esempio non sapevo che BASF, negli ultimi anni, avesse abdicato all'uso del cromo puro che aveva sempre sostenuto strenuamente per avvicinarsi a formulazioni miste (double layer di cobalto e cromo) confermando quel che ho sempre sentito negli anni, e cioè che i nastri al cromo puro erano abbastanza "avari" nel comparto basso.

    Comunque, saranno anche delle ciofeche, ma è indubbio che i nastri al cromo puro rappresentano un pezzo (importante) della storia della registrazione su supporto magnetico ed hanno un fascino vintage fuori dal tempo, anche solo per il colore nerissimo del nastro. Contrariamente a Spartaco, io non li getterò nella spazzatura, ma non ne comprerò altri; faranno parte della collezione "statica-temporale" come testimoni di un pezzo dell'evoluzione dei nastri in cassetta.
     
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5 replies since 11/3/2017, 10:33   144 views
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