testine ADC (Audio Dynamics Corporation)

QLM, XLM, ZLM, Integra.... pareri ed esperienze...

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    come da oggetto, direi che questo è un fonorivelatore sicuramente vintage, indubbiamente fuori dal coro, probabilmente o lo si ama o lascia del tutto indifferenti.
    Io ho avuto per anni una QLM36. Poi ho scoperto lo stilo ellittico e ho aperto occhi e orecchie...
     
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    Non ho ben capito...hai scoperto l ellittico dopo averlo ascoltato per anni?
    La QLM36 era la versione con stilo low mass della precedente Q36.
    Ambedue dotate di stilo ellittico.
    Le ADC classiche le ho avute tutte.
    La mia prima testina è stata una ADC 550XE. Che era il top di gamma della serie low entry.
    La low entry level (negli anni 70) era la 220X, stilo conico. Poi c'era la 220XE, versione ellittica della 220X.
    La 550XE leggeva da 0.75 a 1.5 grammi. Le 220 invece leggevano da 1 a 2 grammi.
    La serie Q sostituì quella serie.
    C'era la Q30, la 32 e la 36.
    La Q36 era la testina dal suono più dolce che abbia mai avuto.
    La usai per anni e la misi in pensione che suonava ancora alla grande.
    Comprai lo stilo QLM36 e lo montai sul corpo della 36, che era uguale.
    La QLM36 aveva un carattere diverso: molto più dettaglio, più freddina, ma una buona testina.
    Col tempo si addolciva (come tutte le testine), ma nemmeno poi tanto.
    Poi andai sulle Stanton (ma avevo più shell, e la ADC restava in prima linea).
    Presi la classica Stanton 500 e piu tardi la 681 EEE.
    Poi non resistetti e mi accattai una ADC XLM, che da giovane era stata il mio sogno proibito.
    Testina difficile. Voleva un braccio low mass.
    Leggeva attorno al grammo REALMENTE.
    Ma il peso ideale era 1.25, come lo era già per la Q36 e la QLM36.
    Poi mi entrò una veneranda ADC 10. Che però non usai a lungo, perchè nel frattempo avevo preso Shure VIII HE e una seconda 681EEE.
    Poi fu la volta della splendida 980 (dopo una breve parentesi della 881, che non mi piaceva un cazzo)
    La 980 però invecchiò presto...nel frattempo avevo preso AKG P8ES e P7ES.....
    La P8ES era una regina, ma durava poco la magia...si incupiva presto e faceva incazzare perchè i ricambi costavano un occhio.
    Le ADC restarono come navi scuola e ancora negli ultimi anni 80 usavo raramente la QLM 36 e la Q36.
    Poi per pura nostalgia presi un corpo di 220, procurandomi uno stilo nuovo.
    Mai ascoltata...sempre rimasta nel cassetto.
    Un giorno forse la monterò, sempre che l'elastomero non si sia fottuto.
    Mi entrò anche la ADC25, ma con stilo usato.
    Più tardi arrivò la serie P...ma erano testine "normali", ed economiche.
    Ormai il mercato aveva deciso chi era il vincitore nel campo delle MM, ed era Shure, che con il bestseller M75 in tutte le salse ha sbancato. (ma anche altri modelli erano notevoli, come la M55, la M91, la M95, e la pur economica M44).
    E con la V15IV stabilì chi fosse il re dei produttori di testine MM ad alta cedevolezza.
    Segnalo che la Sonus fece delle testine molto simili alle ADC.
    Esiste un "suono ADC"?
    Non ne sarei sicuro. Le differenze tra le XLM e la serie Q erano marcate.
    Un rimpianto? Non aver mai avuto la VLM.

    Le MC furono un tema in cui mi cimentai a partire dai primi anni 80.
    Dynavector, Denon, Audiotechnica, Koetsu......tutto altro pianeta...fatto per altri bracci.
    Nei primi anni 90 c'era gente che non riusciva a sbolognare lo SME III (braccio discusso e discutibile, ma perfetto per la XLM e la V15III) neanche per 50milalire.

    Edited by tunedguy57 - 14/1/2016, 01:44
     
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    giusto, spiego meglio:
    Fine anni 80. Io giovane (per non dire "piccolo"). Mio padre aveva comprato ed installato una RSQ30 (ferica, ma sono abbastanza certo che non lo sapesse lui come non lo sapessi io) sulla QLM.
    Mi accorsi solo a casa di amici dopo aver portato qualche disco da ascoltare, che le sibilanti facevano meno schifo sugli altri giradischi.
    In particolare ho un ricordo vivo del charleston che si chiude prima della strofa di "so far away" dei dire straits che metteva pesantemente in crisi lo stilo. Oltre a farmi schifo come suonava, beninteso.
    Al che mi informai (all'epoca internet non esisteva, quindi compro riviste tipo suono o stereoplay) e intuii che forse stavo usando uno stilo sferico; parlai con mio padre, gli feci comprare uno stilo ellittico e la cosa ritornò a posto. Ma ricordo fermissimamente quanto il suono della ADC e del "mio" giradischi BSR P200 fosse più presente e avesse più grinta del suono "delicato" dei sistemoni Kenwood, Pioneer e Aiwa che le famiglie compravano negli anni 80.
    Essendo poi il primo tipo di fonorivelatore che ho avuto in casa ho una sorta di imprinting e di affezione particolare...

    Mi pare ci fosse anche una puntina shibata per i socket ADC... ricordo male?
     
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    La questione non sta proprio cosi.
    Gli stili conici ( detti anche sferici) non sono di per se piu sibilanti e/o fastidiosi rispetto agli ellittici.
    La differenza che puo fare un braccio rispetto ad un altro e' enorme.
    Per non parlare della taratura e del peso impostato.
    Esistono testine con stilo conico in produzione da 40 anni e suonano benissimo.
    La rispettiva versione ellittica mi pare non venga piu prodotta.
    Parlo di Denon DL103.
    La capacita di tracciamento del solco e' solo in parte dovuta al diametro delle due estremita dell ellisse ( le ellittiche sono chiamate anche biradiali).
    La menata tra ellittiche e coniche fu un tormentone anni 60/70 atto a promuovere le vendite.
    Un po come la Coca Light.....o altri escamotage commerciali.
    Con questo non dico che si equivalgono ma dico che altri fattori sono prevalenti.
    La shibata ADC non me la ricordo.
    La quadrifonia non mi ha mai preso.
     
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    Non voglio andare fuori tema, tuttavia faccio una piccola digressione che spero mi verrà perdonata.

    Peso e taratura sono certamente d'accordo. Facile che anche quello abbia influito non poco.
    Per il sistema stilo-braccio certamente
    Per il braccio in se meno dato che era una variabile indipendente.
    Non contesto affatto che esistano stili conici che traccino benissimo ma non è questo il punto.
    Dovessimo fare un Ishikawa con tutte le variabili collegate alla qualità sonora di un giradischi, non andremmo a casa più...

    Mi sfugge qualcosa: stai dicendo che esiste evidenza scientifica che il tracciamento, la distorsione dei solchi interni NON migliorano usando uno stilo diverso dal conico o se è una tua opinione personale basata sull'esperienza.

    Se ricordo bene l'usura di un corpo soggetto ad attrito radente è proporzionale alla pressione cui è sottoposto. Ma se io a parita di grammi-forza, aumento l'area su cui insiste questa forza, diminuisco la pressione cui è sottposto, quindi l'usura.

    sasnamikisurfaces

    Stylidiagrams

    Lo stilo incisore non ha la stessa forma di una puntina conica. Esempio qui sotto: Neumann 320 usato per le teste SX-74

    diamond-stylus-320-s

    Penso sia ovvio che in condizioni limite ci saranno certamente delle differenze di tracciamento tra una shibata o Gyger piuttosto che uno stilo conico, dato che lo stilo incisore ha solo spigoli vivi.
    Finisco con SHIBATA ADC XLM

    Ciò detto, qualcuno ha altre esperienze sui fonorivelatori ADC?
     
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    Caro Clod...tu ti fingi ignorante e poi fai lo sborone.
    E io che rispondo ingenuamente alla tua domanda sulle ADC.....
    Se pensi di attirare in trappola con questi sistemi hai sbagliato forum.
    Non puoi negare che il tono semplicistico del tuo post di apertura inducesse a una risposta abbastanza generica.
    Poi esci coi grossi calibri!
    Beh...fai tu.
    Eccoti la mia risposta fuori dai denti.
     
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    CITAZIONE (tunedguy57 @ 14/1/2016, 11:36) 
    Caro Clod...tu ti fingi ignorante e poi fai lo sborone.
    [omissis]

    Non voglio buttarla in caciara e non capisco perché tu ne abbia intenzione.
    Credevo potesse venire fuori una discussione utile, oltre che bella, quindi preferirei tornare sulle testine ADC se non è un problema.

    Edited by il_clod - 14/1/2016, 12:03
     
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    Ne faccio una questione di metodo.
    E il tuo non e' stato corretto.
    Finche' non si sara' chiarito questo punto non vedo spazi di discussione.
    E' noto che io non sono uso a "buttarla in caciara".
    Questo e' il forum che ho voluto e tengo aperto per chi voglia discutere tranquillamente.
    Il tuo metodo in questa occasione non e' pertinente a questo forum.
    Ti ripeto: attirare i topi in trappola qui non funziona.
    Non ammetto deroghe su questo punto.
     
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    CITAZIONE (il_clod @ 14/1/2016, 11:19) 
    Ciò detto, qualcuno ha altre esperienze sui fonorivelatori ADC?

    Io.
    Nel 1975 passai davanti la vetrina di un noto negozio della mia città .
    Vidi una ADC .
    Entrai e comprai una fantastica Shure M75ED.
    Punto.
     
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    CITAZIONE (Tiro_mancino @ 14/1/2016, 12:05) 
    Io.
    Nel 1975 passai davanti la vetrina di un noto negozio della mia città .
    Vidi una ADC .
    Entrai e comprai una fantastica Shure M75ED.
    Punto.

    Vincesti facile :D
     
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    Secondo me bisogna fare un distinguo tra qualità sonora e taglio sennò passa il messaggio non proprio corretto che gli stili conici sono tutti necessariamente inferiori. La riprova è che ad esempio gli Stereohedron 1 e 2, che sulla carta sono i più fedeli al solco, ottimi stili per carità, ma in realtà non sono stati quel miracolo che molti speravano. Ci sono molte altre variabili in gioco oltre al punto di appoggio.
     
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    Ok, tutto quello che vi pare, ma:
    1. cortesemente insisto nel far notare a tutti che il topic non è la tecnologia dello stilo ma i fonorivelatori ADC. Dalla numerosa affluenza sembra che abbiano avuto più successo oltreoceano...
    2. la mia esperienza è stata quella. Con mille ulteriori variabili se voletei, ma è stata quella.
     
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    Io ho parlato delle ADC anni 70 nei post piu sopra.
    Negli anni 60 era un marchio assai noto negli States e attorno la meta' di quella decade produceva quattro modelli tra cui la 770 la Point Four e la Point Four E..
    Il top di gamma nel 1966 era la 10/E.
    Gia dotata del particolare stilo con magnete incorporato.
    Ottimo tracciamento dichiarato: 0,5-1g.
    Biradiale ad altissima cedevolezza.
    Sulla carta era superiore alla V15 Shure prima serie.
     
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    il magnete indotto era un escamotage (a mio avviso molto elegante) per elevare le prestazioni riducendo le masse mobili.

    Ho letto che la XLM perdonava poco: aveva bisogno di bracci particolari per tracciare correttamente al peso dichiarato (1g ±0.25)

    (a scanso di equivoci, per tuned: sul matching braccio-pickup non ci ho mai capito una mazza quindi l'affermazione non è affatto subdola. Anzi, piccolo OT: dove trovo un manualetto che spiega le formule per calcolare le risonanze in funzione della complianza e della massa quindi l'accoppiamento più appropriato?)

    in rete ho letto diversi commenti nostalgici di rimpianto per la XLM, mi viene da dire che in qualche modo, seppur mosca bianca schiacciata da Shure e Stanton, ha lasciato il segno...

    Edited by il_clod - 15/1/2016, 09:39
     
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    CITAZIONE (il_clod @ 15/1/2016, 09:04) 
    Ho letto che la XLM perdonava poco

    per principio ho sempre schifato oggetti che perdonavano poco

    ho sempre preferito quelli che miglioravano molto
     
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