Pulizia vinile

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  1. Calboni
     
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    Ogni possessore di vinili "aspira" a tenerli immacolati.

    Probabilmente il disco nero non è per appassionati ansiosi che saltano sul divano al primo "clic".

    Pare che fondamentale sia l'aspirazione dello sporco rimosso. Da qui le costose macchine lavadischi, soprattutto se si compra molto vinile usato.

    Io mi affido alla economica Knosti, non aspira, ma è efficace. Ha rivitalizzato vinili che all'ascolto erano carta vetrata. Più che il liquido miracoloso, importante è il risciacquo con acqua distillata.
    Il liquido fornito di serie con la Knosti ha il pregio di essere a base alcoolica, quindi volatilizza presto in caso venga in contatto con la carta dell'etichetta al centro del disco. Le valve non sono a tenuta stagna ma non si è mai rovinato un disco.

    Ho anche utilizzato il metodo (D.Nardi) della spugnetta gialla per i piatti con il lavapiatti. Per me troppo laborioso.
    Un mio amico si affida ad una passata di Vetril e il resto dice che lo fa la puntina.
    Per un periodo ho utilizzato il metodo "Millerecords", avendolo visto fare nell'omonimo negozio di dischi. Il disco viene cosparso di bialcool e "arato" da una puntina montata su un giradischi utilizzato appositamente. L'ho fatto finché ho chiesto ad un ingegnere chimico audiofilo che vedendo i componenti del bialcool ha tuonato dicendomi che era un procedimento dannoso per i dischi.

    I vinili se ben utilizzati e con un giradischi ben tarato non si rovinano.

    toilet


     
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    Io li ho sempre lavati a mano, anche prima che il "metodo Nardi" venisse codificato nel tutorial. E mi sono sempre trovato bene. Basta lavarne tre per prenderci la mano... e ovviamente ci sarà sempre in casa (magari di parenti o amici) un Linea Tre dei Vianella con cui fare pratica...

    VianellaRoma

    il metodo manuale, secondo me, rende la Knosti del tutto inutile. Sono pochi soldi, ma sicuramente buttati. A mano si ottiene un risultato del tutto analogo.

    Diverso discorso per le vere lavadischi con aspirazione. Però per ammortizzarne il costo bisogna davvero avere tanti dischi. O comprare tanti usati in mercatino. E bisogna pure avere spazio.

    Il "metodo Millerecords" (che anch'io ho visto all'opera da loro e anche da Giorgio, che lì lo ha appreso) tira fuori un sacco di gromma dal solco, veramente tanta. Se il Bialcol sia aggressivo non lo so, ma al limite basta usare dell'alcool vero e proprio (non denaturato), magari in soluzione, magari isopropilico. Certo, bisognerebbe avere un secondo giradischi (o nella migliore delle ipotesi una seconda testina su shell standard EIA). Non so, a naso non mi è mai piaciuto, lo riserverei proprio a vinili da discarica.

    P.S.
    A parte il fatto che Bialcol è schiumoso, dentro c'è veramente un mondo! A parte il benzoxonio cloruro (1mg/1ml e non credo proprio che disinfettare la superficie sia il problema principale...) questi sono gli eccipienti:

    alcool isopropilico; acetone; etile acetato; acido acetico glaciale; pino essenza; etere dietilenico monoetiletere; ottilfenolo etossilato; sodio idrossido; acqua depurata.
     
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  3. Calboni
     
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    Il disco dei Vianella non è da disprezzare, contiene grandi classici della tradizione popolare romanesca, da cercare magari anche nelle interpretazioni di Gabriella Ferri.

    Pare che il bialcool sortisca gli stessi effetti negativi di una pozione anni '70 Lenco.
    Per 30 euro e per la mia pigrizia la Knosti è indispensabile.

    Ho ritrovato la risposta che il cortese Ing. Antonio mi diede relativamente al bialcool:
    Come tutti sanno, i dischi sono fatti di "vinile". Questo è un termine molto generico che accumuna una vastissima classe di materiali polimerici. Volendo approfondire, come descritto nel brevetto US 4,283,315, i dischi sono prodotti utilizzando un copolimero di vinil cloruro e vinil acetato. Dunque, il vinil cloruro è un polimero industriale molto duro ma estremamente fragile e che può essere usato in moltissime applicazioni (posate monouso, bottiglie, sacche plastiche, contenitori etc.) solo in congiunzione con elevate quatità di plasticizzatori per renderlo molto più flessibile e resistente.
    Al contrario, il vinil acetato è un materiale morbido e flessibile, adatto come ricoprente e collante per materiali porosi (colle per legno e carta). Quindi una composizione legata a livello molecolare (copolimero) di questi due composti avrà proprietà intermedie fra questi due estremi dipendenti dalle proporzioni dei due componenti. Si capisce quindi perché questo copolimero, tenace ma flessibile, resistente all'abrasione ma sufficentemente scorrevole, sia, di fatto, un materiale ideale per la produzione di dischi audio, una volta opportunamente additivato (nero fumo, surfattanti etc.) Riguardo alla composizione del prodotto di pulizia, BIALCOL, possiamo dire il seguente:

    Benzoxonio cloruro questo è un surfattante anionico, cioe un prodotto di caratteriste tali da sciogliere, compatibilizzandoli sostanze oleosolubili in solventi acquosi (i.e una sostanza ad effetto detergente)
    L'isopropanolo altro non è che alcool da disinfezione, componente principale del famigerato "Lencoclean" che ha rovinato in passato, intere collezioni di dischi...
    Acetone ed acetato di etile sono potenti solventi per materiali polimerici ed altro, principali componenti di prodotti per rimuovere lo smalto per unghie, ad esempio.
    Essenza di pino è un prodotto naturale formato da miscele di terpeni, spesso usato in diluenti per vernici (i.e "acqua ragia"). Dal caratteristico odore di pino, è molto difficile da rimuovere completamente.
    Etere monoetilico di dietilenglicole, anche questo, un potente solvente ad alto punto di ebollizione (difficile possa evaporare a temperatura ambiente), è un componente delle miscele antigelo usate nei radiatori di automobili.
    Ottilfenolopoliglicoletere è un surfattante dal carattere non-ionico anche questo adatto a rimuovere sostanze oleose.
    Acido acetico ovviamente un acido corrosivo abbastanza potente, potrebbe favorire l'idrolisi del gruppo acetato nel copolimero vinilico cambiandone quindi le caratteristiche superficiali.
    Sodio idrossido una base corrosiva molto potente,rimane da vedere come, in questo prodotto, possa coesistere con un acido senza reagirvi.... presa da sola, anche questa può efficacemente idrolizzare l'acetato come sopra.
    Acqua depurata, solvente per il tutto, se è davvero depurata almeno non lascierà residui nei microsolchi.
    Consultato il "Polymer Handbook" 4th edition, un librone in cui si riportanno le caratteristiche chimicofisiche di tutti i polimeri esistenti, ho trovato che alcuni di questi componenti sono riportati come solventi o agenti rigonfianti per i polimeri sopracitati, capaci quindi di renderli almeno parzialmente solubili e sicuramente meno adatti a supportare i notevoli carichi meccanici e la frizione inerente alla lettura di un microsolco da parte di una puntina audio Sulla base di quanto sopra (e non per esperienza personale, fortunatamente...) mi sembra sconsigliabile trattare dischi in vinile con il sopracitato intruglio pena un ammorbidimento della superficie e conseguente erosione non solo durante la lettura. Il grumo di sporco che rilevi sulla puntina al termine della lettura, molto probabilmente non è "sporco" ma si tratta di materiale asportato dai microsolchi.
    A conferma di questo, mi aspetterei di ottenere dal microsolco un segnale di qualità progressivamente peggiore, privo di alte frequenze mentre, anche se i "pops & clicks" potrebbero diminuire causa l' effetto solvente di questo prodotto.
    Difficile, a questo punto, determinare l' effetto sulla puntina, ma viste le considerevoli proprietà solventi di questa miscela, anche in questo caso non mi aspetterei niente di buono...
     
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  4. lutor
     
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    Allora diciamo che il liquido della Knosti, che ho anch'io, contiene alcool isopropilico anche se in quantità minima danneggia i dischi e può essere giusto risciacquarli con acqua distillata ma il metodo migliore è la vasca ad ultrasuoni e acqua e sapone, per questo il massimo esperto è Fabio (joe1949) che non è più nel forum ma posso contattarlo e farmi dare delle informazioni dettagliate.
     
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  5. Calboni
     
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    Sarebbe molto interessante. Grazie Lutor.
     
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    Recentemente ho lavato due prime edizioni de Le Orme ( uomo di pezza , Smogmagica) con il metodo (definiamolo per comodità) "NARDI".
    Ad occhio nudo , anche con luce radente, i vinili non sembravano particolarmente sporchi..... ma praticamente i primi due lavaggi ( i miei primi due esperimenti...... altro che pratica con I Vianella :D :D :D ) sono andati praticamente a vuoto. lo Sfriggi-sfriggi dei vari tic e pop era rimasto quasi invariato. Preso dalla foga al terzo lavaggio mi son fatto coraggio e ho abbondato come un dannato di nelsen piatti e sfregato con più vigore la spugnetta.
    Risultato ( oltre al rischio infarto di aver esagerato) : almeno 50% in meno di tic e pop.... e finalmente sono riuscito a godermi pienamente le due ottime registrazioni Philips di questi altrettanto ottimi dischi.
    Non ho usato acqua distillata ma provvederò a farne una scorta cospicua visto gli ottimi risultati ottenuti.
     
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    Ricordo come negli anni 70 c'era più di qualcuno che diceva di lavare i dischi "facendo il bucato"....
    Solo che si era timidi...solo poche gocce di tensioattivo (shampoo) e acqua distillata...
    I risultati erano deludenti.
    Mi cimenterò in più forzuti lavaggi....magari con qualcosa di James Last che doveva essere di mio padre...
     
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  8. Calboni
     
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    .............sbaglierò............ma con la Knosti avresti faticato molto meno e forse con un risultato migliore. Ricordo quando la Knosti mi resuscitò un "The Best" di Cat Stevens..............
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    Nelsen piatti costa meno però.... :lol:
     
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    CITAZIONE (Calboni @ 19/5/2014, 13:54) 
    .............sbaglierò............ma con la Knosti avresti faticato molto meno e forse con un risultato migliore. Ricordo quando la Knosti mi resuscitò un "The Best" di Cat Stevens..............
    homesweet

    Ha ragione Geometra. :P
    Comprerò la knosti al più presto perchè mi piace sperimentare ed il costo non è proibitivo. Non ragiono per partito preso.
    Purtroppo per ora non ho la possibilità di provare robe ad ultrasuoni o aspiratori tipo okki nokki. Avevo anche pensato di costruirla io una okki nokki ma purtroppo non ho molto tempo a disposizione .
     
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    La Knosti mi ha resuscitato molti dischi.

    All'inizio non ci credevo molto, ma dopo i primi lavaggi mi sono ricreduto.
    E' caruccia per essere un pezzo di plastica, ma in confronto agli altri sistemi diventa economica.

    Mi è successo con alcuni dischi particolarmente zozzi di passarli 2 volte ma alla fine il risultato è stato soddisfacente.

    Comprala e vai tranqui
     
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    Per i casi difficili, col metodo a mano, non uso la spugnetta, ma uno spazzolino a setole naturali assai morbide, che si può comprare in farmacia, per l'igiene del cuoio capelluto dei neonati. Egualmente molto delicato, ma pulisce più in profondità.
     
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    e Knosti sia. Presa sulla baia a 50 biglietti spedita, con un litro di prodotto. Non mancherò di postare le mie impressioni .
    Intanto ringrazio gli intervenuti .
     
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    Mega-Direttore Clamoroso ladr matricolat gran paracul

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    Sposto nell'apposita sezione (Giradischi analogici) :B):
     
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    Mega-Direttore Clamoroso ladr matricolat gran paracul

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    Una curiosità: ma il liquido Knosti dev' essere utilizzato puro o magari in una soluzione con acqua distillata? Domando perchè nel caso fosse la seconda, a mio avviso il rischi dovuti all'isopropilico verrebbero davvero minimizzati... hmm
     
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