L' ABC dell' audio vintage, quasi

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    Apro questo thread allo scopo di dare alcuni consigli per l'utilizzo di materiale audio d'epoca.
    Verranno trattati vari argomenti di volta in volta.
    Lo scopo essenzialmente è quello di guidare gli inesperti e gli appassionati di "fresco conio" ad affrontare quell'insieme di situazioni che si manifestano quando ci si avvicina agli apparecchi per la riproduzione musicale di annata.
    Situazioni sgradevoli per malfunzionamenti oppure foriere di dubbi perchè non si sappia come utilizzare determinati comandi, ovvero non si conosca il loro scopo.

    Edited by tunedguy57 - 25/6/2023, 09:09
     
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  2. stefano p
     
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    Salve, questa la trovo una buona idea non solo per chi si confronta all'inizio con le apparecchiature " d'annata" ma anche per chi pur conoscendole ha dei dubbi..... che ne so faccio l'esempio circa i dubbi sui vari materiali per pulire i contatti/potenziometri etc.


    Stefano
     
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    Prologo

    C'è un giovane, avrà trent'anni, si aggira tra le bancarelle di un mercatino.
    E' attratto dagli apparecchi hifi che vedeva quand'era piccolo. Ha appena messo su casa, e forse la donna che frequenta potrebbe diventare la donna della sua vita.
    Vorrebbe vedere un bel giradischi e un amplificatore come quelli di una volta sul mobile del soggiorno.
    Gli farebbero compagnia....potrebbe ascoltare la sua musica e contemporaneamente provare il piacere di ascoltarla con degli apparecchi vintage.
    Non gli interessa che questo faccia figo, nè se ne sbatte che possa essere più o meno "trendy".
    Lui sa solo che un bel frontale color silver di un robusto antiquato rassicurante amplificatore vintage lo vedrebbe proprio bene a casa sua.
    Cerca in internet e trova tutto e il contrario di tutto.
    Amplificatori a valvole...a transistor...T-Amp....roba nuova...finta vecchia...cinese...
    Ma si ricorda che a casa dello zio si sentivano benissimo i Deep Purple.
    E lo zio se ne intendeva...così diceva papà......
    Lo zio aveva un amplificatore...che marca era? ....Technics? E le casse? che casse erano? Grandi...alte....con la griglia in stoffa color crema.
    Lo zio non c'è più. E papà nemmeno....a chi chiedere?
    Non si potrà mai più sapere la marca di quelle casse, ma rimane in lui vivo il fascino di quei primi ascolti musicali....emozioni stampate nella memoria.
    Ha adocchiato pochi minuti fa un amplificatore sicuramente anziano, degli anni 70 probabilmente, e il venditore assicura sia funzionante.
    Lo prende e se lo porta a casa: come casse per il momento userà quelle del PC.

    "Con cosa pulisco il frontale? e se le scritte mi vanno via? Perchè girando la manopola del volume si sente tutto sto casino?
    Perchè un canale va e viene?"
    Apro Google e digito "L' ABC dell'audio vintage"...chissà che magari non salti fuori qualcosa di utile!

    Eureka! Siamo in uno specchio dove ci vediamo allo specchio!

    Comincia il viaggio: buon viaggio!


    -continua-
     
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    Grande Federico! Un "istruzioni per l'uso..." con cornice narrativa. clap
     
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    Ottima idea Federico, ci voleva proprio un thread come questo :)
     
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    Amplificatori a stato solido-pulizia-

    La prima cosa con cui si ha a che fare dopo un acquisto è la pulizia dell'apparecchio.
    Eventuali cabinet in legno se non rigati profondam si possono trattare con i prodotti usati per i mobili.
    Restauratore legno della Johnson nel colore adatto, oppure cera d'api, oppure ancora olio rosso.
    Personalmente non uso prodotti siliconici.
    La pulizia dei pannelli frontali e posteriori invece è argomento più speciale.
    Per una pulizia accurata è meglio levare le manopole, e se si vuole fare veramente bene il pannello va proprio smontato dall'amplificatore.
    Il pannello anteriore solitamente porta delle serigrafie, nei casi di apparecchi più anziani le scritte sono incise e comportano molti meno problemi. Bisogna fare molta attenzione per non perdere le serigrafie durante questa pulizia.
    Per andare sul sicuro si può usare un panno in microfibra inumidito di sola acqua.
    E' però probabile che non basti. In tal caso raccomando di usare come tensioattivo qualche goccia di shampoo in una brocca d'acqua e usare questo debole detergente.
    E' evidente che spesso ciò ancora non basta e si è tentati di usare qualcosa di più aggressivo.
    Ricordatevi in questi frangenti che l'alcool denaturato va bene si e no per le ferite, o al massimo, se diluito con acqua per pulire i vetri.
    Se il pannello anteriore è in vetro allora si tratterà quasi sicuramente di un McIntosh, e potrete decisamente usare l'alcool (cmnq diluito in acqua). Ma attenzione che certi apparecchi sembrano avere il pannello in vetro ma invece si tratta di plexiglass.
    O peggio ancora qualcosa che somiglia al plexiglass ma non lo è.
    L'alcool va in questi casi evitato evitato evitato......(si è capito? EVITATO)
    L'alcool però sarà capace di mangiare anche le serigrafie, specialmente se per anni l'apparecchio è stato conservato in locali umidi o è rimasto bagnato per qualche giorno (cosa c'entra? esperienza personale! ).
    Vanno evitati i prodotti per pulire i metalli e se l'alluminio è ossidato non ci son santi, vi tocca tenervelo!
    L'alluminio ossidato quando rimosso lo strato biancastro d'ossido rivelerà dei veri e propri buchi, più o meno grandi.
    Purtroppo capita a volte di imbattersi in pannelli di alluminio spazzolato dal colore giallastro.
    A meno che non si tratti di un vecchio SAE o Marantz, e pochi altri, quel giallo che vedete è NICOTINA.
    I grandi fumatori appestano gli ambienti in cui vivono e gli apparecchi in cui stazionano.
    Quel giallo non andrà via con l'acqua nè col sapone normale.
    Ci vorranno prodotti più aggressivi. Come gli sgrassatori per esempio.
    Però prima di lavare via tutte le serigrafie e imparare a bestemmiare in aramaico, si deve fare una prova in un punto piccolissimo.
    Se avrete una buon destrezza potrete spruzzare lo sgrassatore e subito lavare via, con diverse passate.
    L'importante è che lo sgrassatore non abbia il tempo di aggredire le serigrafie.
    Vedrete colare una poltiglia color marrone...quella è nicotina...ed è un veleno potentissimo, ed è super concentrata.
    Ocio a non venire a contatto con la bocca: sarà meglio usare dei guanti di gomma.
    A fine pulizia la lucentezza dei pannelli potrà essere magnificata con una leggera passata di scottex inumidito con WD40.
    Poco mi raccomando, sennò anch'esso potrebbe aggredire le serigrafie.
    Non usate mai benzina, smacchiatori, trielina, aquaragia...oltre all'alcool, ovviamente.
    I pannelli posteriori vanno trattati solo con disossidanti.....meglio evitare l'acqua.
    Sono meno critici perchè non in vista.
    L' ìmportante sarà pulire i cinch di ingresso.
    Si può utilmente usare un vecchio spazzolino da denti dismesso, insieme al disossidante, che può essere WD40 (attenzione, talvolta il WD40 è aggressivo con le serigrafie anziane, e va usato con parsimonia).
    Eventuali dissipatori potranno essere spazzolati con dei pennelli per portare via la polvere.
    NON usate acqua per nessun motivo sui pannelli posteriori.
    Se si ha un compressore a fine lavoro date una bella soffiata.
     
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    continua da:

    Amplificatori a stato solido

    Una volta che il nuovo acquisto sarà un pò più pulito, verrà la voglia di collegarlo e ascoltarlo.
    Sugli standard di collegamento non mi dilungherei troppo....è noto che gli amplificatori europei fino quasi alla fine degli anni 70 erano quasi tutti dotati di ingressi e uscite a norma DIN, mentre quelli di produzione nipponica e gli americani usavano lo standard RCA per gli ingressi e morsetti per i diffusori. La storia ha dato ragione al sistema più semplice, sebbene secondo me sia discutibile sia quello più pratico.
    Oggi non esistono praticam più apparecchi con connessioni a norma tedesca.
    Qualora si sia acquistato un ampli europeo anni sessanta o settanta bisognerà procurarsi degli adattatori.
    Quanto all'ascolto, prima di procedere a dare corrente sarebbe il caso di dare una soffiatina d'aria compressa all'interno e dare una pulitina a commutatori e potenziometri.
    L'aria compressa non dovrà avere una pressione superiore alle 3-4 atmosfere.
    La pulizia e disossidazione andra fatta con uno spray del tipo "electronic cleaner" di quelli che non lasciano sedimento oleoso.
    Una piccola spruzzatina nei potenziometri e poi azionateli ripetutamente veloci ma non troppo, per cinque o sei volte.
    Idem per i commutatori rotativi dei selettori e gli interruttori a levetta. Spruzzare e azionarli ripetutamente.
    Questa modalità di azione è quella più sicura, perchè non facente uso di spray che lasciano velo lubrificante.
    E' capitato infatti che in determinati casi il pur ottimo WD40 si sia dimostrato dannoso nei confronti dei potenziometri.
    A me è capitato una sola volta in decine di anni, ma è un peccato correre rischi.
    Sullo stampato ci sono anche dei trimmer di taratura, solitamente per la regolaz dell'offset e del bias.
    Qualora si rilevino riscaldamenti anomali o della continua sugli altoparlanti, sarà necessaria una taratura. (in realtà sarebbe necessaria sempre, ).
    Queste operazioni però esulano dallo scopo di questo thread, che vuol essere un ausilio per un approccio "leggero" all'uso di amplificatori vintage.
    Una menzione speciale è doverosa a proposito del cordone di alimentazione.
    Non è raro trovare cordoni "sofferti", spelacchiati o nastrati, con spine non originali o rovinate.
    Evidentemente bisognerà provvedere a sostituirle se rovinate, e di fronte a cordoni rovinati bisognerà decidere se intervenire o sostituire.
    La sicurezza prima di tutto. Potrà sembrare banale, ma un cordone in cattive condizioni oltre che poter dare problemi di funzionamento, può diventare pericoloso per l'incolumità della persona.
    A questo punto il nuovo acquisto sarebbe pronto per la prova decisiva, se....non fosse utile farlo funzionare per qualche minuto a metà tensione.
    Non si può pretendere che un normale utente possieda un Variac ( autotrasformatore a tensione di uscita regolabile) però nelle case sono ancora abbastanza diffusi i trasformatori che si usavano un tempo per le luci del presepio, magari a standard 125 volt, che appunto necessitavano di essere alimentate a questa tensione.
    Naturalmente si dovrà cercare a casa dei nonni, poichè la tensione di 230 volt è ormai uno standard sull'intero suolo nazionale e questi autotrasformatori non vengono usati da decenni, ma potrebbero ancora giacere dimenticati nelle cantine.
    Questa attenzione di far funzionare a tensione ridotta per qualche tempo l'amplificatore serve a risparmiare la "botta di tensione" ai condensatori elettrolitici, e preservarne la salute. Non si può infatti sapere quale sia stato l'utilizzo dell'amplificatore da parte dei precedenti proprietari. Per quanto se ne sa, potrebbe essere rimasto fermo per anni.
    In queste situazioni la salute dei condensatori citati è a rischio, perchè dipende strettamente dal mantenimento della struttura chimica interna.
    -continua-

    Edited by tunedguy57 - 4/4/2014, 12:48
     
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    clap bellissimo 3D di approfondimento! (Ho proprio bisogno di leggere attentamente: devo far ripartire un ampli fermo da sette/otto anni...)
     
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  9. stefano p
     
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    Salve, dopo qualche problema con gli accessi mi sono iscritto di nuovo....... utili consigli, mi permetto di aggiungere una cosa che spesso faccio e cioè quella di far andare l'ampli prima di collegarlo alle casse con le cuffie per qualche ora. In alcuni ampli che non hanno la possibilità/tastino per attivare i diffusori inserendo le cuffie di disattivano. Ancora alcuni ampli come per esempio il Philips 22rh520 ha il tastino per inserire le cuffie che disattiva anche il funzionamento delle casse, io lo accendo sempre in questa modalità per evitare anche bump o problemi.



    Stefano
     
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    Stefano p in realtà in questa fase (alimentato a metà tensione) non abbiamo ancora collegato nè casse ne sorgenti.
    Una cuffia di bassa qualità può cmnq sempre utile, ma solo per sentire preventivamente se vi sono problemi.
    La prova da fare a tutta tensione andrà fatta in altro modo e sarà spiegato nella prossima puntata.
     
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    Federico,
    se e quando lo riterrai opportuno,potresti insegnarci come costruire un DIMM BULB TESTER?
     
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  12. stefano p
     
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    Sono stato precipitoso.........


    Stefano
     
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    Matteo
     
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    Mega-Direttore Clamoroso ladr matricolat gran paracul

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    CITAZIONE (Paolo Sances @ 4/4/2014, 18:30) 
    Federico,
    se e quando lo riterrai opportuno,potresti insegnarci come costruire un DIMM BULB TESTER?

    Ma sto mitico variac di lampadine sarà poi un attrezzo sicuro o magari c'è pure il rischio che faccia danni? :blink:
     
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    A questo punto, prima di passare alla prova a tutta tensione, è d'obbligo un distinguo.
    Già tanti anni fa, avrò avuto sedici anni, il venditore della mia piccola città mi mise in guardia dall'accendere gli amplificatori (e tenerli a volume zero) senza un carico collegato.
    Per molto tempo fui osservante di questa regola, che col tempo scoprii essere valida solo parzialmente.
    Mi spiego: un amplificatore a stato solido, senza segnale in entrata, se risulta instabile senza carico vuol dire che ha dei problemi.
    Tutti i manuali di servizio di ampli a stato solido raccomandano di fare le prove di bias senza preoccuparsi che sia collegato un carico.
    E' evidente che non serve.
    Diverso il caso della regolazione dell'offset. Senza un carico collegato risulta più ballerina la tensione di offset e per motivi pratici conviene collegare qualcosa...una resistenza o un altoparlante da strapazzo...
    Il problema dell'instabilità degli amplificatori senza carico riguarda quasi solo gli ampli a valvole.
    Mi è personalmente capitato varie volte di vedere oscillazioni insorgere in ampli a tubi senza carico (senza segnale in entrata, ovvio).
    Il motivo è presto detto: Le placche delle finali "vedono" normalmente l'impedenza del primario del trafo di uscita.
    Il fatto che sul secondario sia o meno collegato un carico non è "secondario" (mi si perdoni il gioco di parole).
    Insomma, l'impedenza vista dalle finali è diversa se in uscita è collegato un carico, e in particolare è quella giusta se abbiamo selezionato il morsetto giusto di uscita (16, 8, oppure 4 ohm).
    Senza carico l'impedenza di primario sarà indebitamente alta e potranno insorgere oscillazioni.
    Che la presenza di un trasformatore attui il necessario adattamento di impedenza del circuito anodico a quello delle bobine mobili degli altoparlanti è lapalissiano. Ma non si pensi al trasformatore come un personaggio che consenta alle finali di non "sentire" cosa avviene "di là" ovvero sul secondario.
    Tant'è vero che a volte per ottimizzare il carico visto dalle finali si gioca sull'impedenza del carico sul secondario per ottenere la giusta impedenza di primario (si parla di minimizzazione della distorsione).

    Mi rendo conto che questa digressione tecnica in un thread sull' ABC può essere un pò fuori tema ma era per dimostrare che gli ampli a stato solido senza carico non corrono rischi.

    Detto questo però, corre l'obbligo di raccomandare l'uso dell'" altoparlante da strapazzo" di cui sopra per tenere l'apparecchio in preriscaldamento. Questo per evitare che vada incontro a guasti seri quando si sia in presenza di qualche anomalia funzionale.

    Cos'è l' "ALTOPARLANTE DA STRAPAZZO"?

    E' quella porcata di altoparlante che avevate smontato dall'auto, tutto macchiato, un pò deformato dall'umido, magari ovale, e che non avevate avuto il coraggio di buttare via.
    Ne servono due! Non devono "grattare" ma la bobina mobile deve andare su e giù liberamente.
    Sono dal punto di vista funzionale del tutto paragonabili ad un diffusore di pregio, solo che se li fumate poi non piangerete.
    E vi consentono di ascoltare eventuali ronzii, motorboating, fruscii, così da avere un idea precisa sul funzionamento del vostro amplificatore.
    Io ne ho scatoloni pieni....smontati da tv, da radio, da registratori....certi suonano anche benino!
    Va da sè che non occorre dar loro una cassa: resteranno volanti, appoggiati al tavolo.
    Se l'ampli ronza vi divertiranno: se ne andranno in giro allegri vibrando come calabroni!
    :lol:
     
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