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Posts written by Luca Gasp

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    Questa è la rondella staccata dalla boccola
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    Ho poi trovato un Thorens 125 da sistemare ora che l’ho per le mani tutto sommato non è messo poi così male, pensavo peggio.
    Deve aver subito un urto piuttosto violento e forse è pure caduto.
    Il coperchio soppravvive solo in alcuni frammenti, in compenso è presente il sistema di cerniere, il mobile è rotto nell’angolo destro dietro il braccio e non mi pare neppure tanto ben recuperabile, si può rifare ex novo forse anche meglio dell’originale.
    I problemi pur risolvibili mi sembrano nel braccio tp16: si è staccato dalla tavola di legno, si è spezzato il filo di registrazione del peso ed è impregnato di un grasso lubrificante che ha assorbito anche molto sporco di deposito.
    Non conosco i nomi tecnici dei singoli componenti per cui ho un po' di difficoltà a spiegare tutto, ci provo, chiedo pazienza.
    La colonna del braccio entra dentro la tavola in legno con una “boccola flangiata”, e dentro questa boccola e fermato da due viti a grano. Il sistema serve in caso di necessità a registrare l’altezza del braccio.
    La “boccola” non è un pezzo unico e la flangia è costituita da una rondella ribattuta lungo il perimetro, con l’urto subito dal giradischi i rilievi della ribattitura hanno ceduto e tutto il braccio si è staccato.
    Smontero la “boccola” e vedo come reinserire la rondella, tenterò di ribattere con un attrezzo all’uopo (sacrifico un cacciavite con la mola e ricavo un micro scalpello) però l’originale è fatto a macchina e a mano non so se il lavoro viene ugualmente affidabile .
    Le domande sono : qualcuno ha già affrontato il problema e come ha risolto?
    Ma gli altri modelli Thorens che montano questo braccio hanno il solito sistema boccola-rondella oppure un pezzo unico?
    Prima di smontare la boccola prenderò tutte le misure con il calibro, vedo che questo sistema si muove su due direzioni: oltre a registrare l’altezza del braccio può pure far ruotare tutto il fusto, dato che l’impianto con l’antiskating è già inclinato di suo, come si fa a capire che non si sta montando il tutto girato di qualche grado in avanti o indietro ?. ( a intuito direi che qualche grado di rotazione in entrambi i sensi non compromette nulla, però non ne sono sicuro)
    …In Thorens potevano pure farlo meglio questo pezzo, e qui si, sarebbe utile un amico tornitore.

    La ruota con cui si registra il peso da dare alla puntina è collegata a un filo di nylon che passa sul retro del braccio per entrare dentro una canna sottile posta sopra il contrappeso, come si smonta ?
    Mi pare che dalla canna si possa svitare sul retro con un cacciavite a taglio, ma qui il “taglio” se c’era, è rovinato forse perche qualcuno ha già armeggiato. Con calma provero aggiungendo un po di svitol.
    Una volta che mi ritrovo i due spezzoni di filo sara da capire quanto deve essere lungo il nuovo filo, qualcuno sa come “registrarlo” ?

    Per ora ho sfilato solo la canna, ho provato a lavare il grasso con alcool isopropilico e mi sembra venga bene, per arrivare al filo si deve smontare alcuni pezzi e al momento lavero anche questi.
    Avrei due domande :
    1 Leggendo alcuni interventi in rete vedo che molti approfittano per sostituire il cablaggio, per arrivare a questo si deve togliere l’innesto in testa al braccio e per fare questo si deve sfilare una spina a pressione: così a vista non mi pare che i fili siano deteriorari, nel punto in cui escono dalla canna ed entrano nel fusto hanno delle pieghe decise, ma la gomma non sembra tagliata.
    Ammetto che non smanio per la sostituzione, ma è indispensabile ?
    2 Rimontando il braccio forse è bene lubrificare nuovamente i cuscinetti, ma con che cosa?

    Poi: è rotta la lampadina dello stroboscopio, vi risulta vi siano dei “compatibili”, in rete sarebbero disponibili gli originali…però vedendo il prezzo , quasi-quasi, preferisco andare a cena con la Silvia.

    Tutto il resto funziona.
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    Visto ieri pomeriggio, splendido come tutti i suoi film che ho visto, il tema della solitudine è ricorrente, qui ci può essere una speranza anche per le solitudini che si incontrano casualmente.
    ....non credevo che in Finlandia si frequentasse tanto il tango
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    Sta discussione mi da “il destro” per una questione che mi affligge da tempo, avete gozzovigliato e festeggiato? adesso vi tocca il pistolotto.
    La fede nella religione può essere di grande conforto e non solo nei momenti difficili che a tutti prima o poi capitano e pur non essendo baciato dalla fede non posso negare il rispetto a fedeli, sacerdoti e gerarchia. Poi ci sono le contraddizioni come in tutte le questioni umane.
    Ma non condivido le lamentele nei confronti della religione cattolica che di solito parte con questi argomenti : il prete ha detto…la chiesa ha fatto…e di seguito tutto un repetorio di nequizie dell’occidente, vere e presunte, nelle discussioni poi fa bella mostra di se il sostantivo “ipocrisia”, utilizzato in quantità copiosa. Da cui s'intende che l’occidente è una carcassa putrescente e negli altri punti cardinali regna da sempre: la giustizia, il rispetto, la comprensione e soprattuto la coerenza.
    Come se la fede in Cristo potesse essere condizionata da quel che succede in un piccolo quartiere di Roma (cit.)
    M'infastidisce pure l’accondiscendenza o l’ironia con cui si guarda al fedele, sempre come se fosse l’ultima beghina stonata.
    E qui si può rispondere con una facile battuta: pochi credono in Dio, ma in compenso è pieno di gente disposta a credere tutte la baggiante che la rete racconta, anzi più il repetorio è immaginifico più sono i credenti. Mi pare abbiano successo le distorsioni della storia anche recente.
    I protagonisti sono scelti tra i più bislacchi che una comunità può offrire, sarebbero buoni per il Circo, peccato che i tendoni non sono più tanto di moda, e poi alcuni sono talmente spaventosi che forse i bambini invece di ridere si metterebbero a piangere.

    Dato che la natura umana è destinata alla scofitta, mi chiedo anche quanti saremo al momento opportuno, quello che alla porta si presentana il “pretaccio-nero-corvaccio” della mala ora, ci si cahano sotto e allora giù: Padre- Dio ho tanto peccato, ma ora mi senta pentito, chiedo etc, etc.

    Oppure quanti reggono la parte - segue capolavoro :


    e' indispesabile un anticipo di quaresima :
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    Non vedo l'ora di vederlo,
    tra pochi minuti ci saranno i passatelli in brodo, il botto di fine anno e tutto il resto.
    So che qualcuno ha scritto delle recensioni poco positive, non me ne importa nulla, tra le ideologie di cui sono vittima e prima ancora della sospensione pneumatica, c'è : A.K. Kaurismäki
    Sono qui che scalpito
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    Anche io mi sento nella fase del mistero
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    Arrivato oggi "gli ingegneri del..."
    forse non c'entra con la Russia, ma devo sbrigarmi a leggerlo prima che sia obsoleto

    Edited by Luca Gasp - 24/6/2023, 20:06
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    …lo si vedeva ridere, cosa rarissima, in Russia, dove un semplice sorriso è
    considerato sintomo di idiozia

    Questo è un libro di cui si è sentito parlare molto nell'ultimo anno
    Un docente universitario si reca a Mosca per una ricerca su E.Zamjatin, scrittore ormai dimenticato e vissuto nel novecento sotto Stalin. Casualmente, forse, incrocia su di un social qualcuno che lo ricorda, ancora lo legge e che gli proporrà un incontro. Baranov nell’arco di un intera notte gli racconterà di sé, prima attore semifallito e poi figura del nuovo regime. Dello Zar, del rapporto della Russia con i propri vicini, con l’occidente e altre cose.
    Tutto questo è stato scritto prima dell’invasione dell’Ucraina eppure già ci sono le tracce di quello che poi succederà. Non sarà il testo definitivo ma è utile a farsi un idea su chi c’è dall’altra parte.
    Per Giuliano Da Empoli è il primo romanzo, ha scritto anche un saggio "Gli ingegneri de caos"…..lunedi lo ordino
    salut
    L

    Edited by Luca Gasp - 18/6/2023, 00:39
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    Alcuni passaggi con la descrizione dei protagonisti o di personaggi minori e l'analisi dei rapporti tra le persone, sono sorprendenti perchè valgono ancora oggi: l'ingresso di Gertrude nel monastero, l'incontro tra lo zio di quello stron...di Don Rodrigo con il padre superiore (superiore di Padre Cristoforo) o ancora la descrizione dell'innominato, descrivono caratteri che chiunque può incontrare nella vita quotidiana oggi.
    per quanto mi riguarda una lettura giovanile attenta avrebbe forse contribuito ad evitare alcuni incidenti di percorso.
    Il testo sarà interpretato da diversi attori, ma ora legge Gifuni, che riesce a dare una voce diversa al narratore e a tutti i personaggi senza "impastare" ogni cosa, verrebbe da dire che riesce a sviluppare la scena nelle tre dimensioni...formidabile .

    Edilio ritorna sui tuoi passi... ripensaci.
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    i Promessi sposi. lo sto leggendo, non l'ho fatto al tempo e mi ritrovo a farlo ora. E' una lettura straordinaria, e alcuni passaggi come la rivolta per il pane a Milano, dove il dramma si mescola alla commedia, sembrano scritti ora.

    E' proprio nel momento di passaggio da una radio semirotta, ad un altra sempre semirotta (ma meno e comunque mai rimanere sguarniti su sto fronte), che Radio Tre trasmette la lettura per voce di Fabrizio Gifuni. Oggi la prima puntata alle 17, non vi sono stati tagli e se continua così durerà almeno tutta l'estate.
    La qualità della lettura è eccellente, e già al passo dell'incontro tra Don Abbondio e i bravi ho avuto difficoltà nel continuare a lavorare.
    Non vedo l'ora di arrivare all'incontro di Renzo con il dott. Azzeccagarbugli, per buttarmi in tutta liberalità per terra dalle risate .
    la tivù è uno strumento mortifero e catacombale privo di utilità : lunga vita all' FM !

    L.
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    Riguardo il giradischi AR Xa, ho riguardato sui siti statunitensi, sono disponibili una quantità notevole di discussioni e è tornata fuori anche l'immagine del braccio con modifica temporanea consistita nell'aggiunta di un antisckating a filo.
    Però, più o meno tutti, concordano nel sostenere che il funzionamento corretto è garantito dalla presenza di un grasso particolarmente denso nel vano dell'albero, che garantirebbe la "resistenza" necessaria a evitare la deriva del braccio. Lo stesso grasso sarebbe applicato nel cuscinetto che regola la fluttuazione del braccio in alto e basso, quest'ultima in effetti sembra indispensabile dato che non è presente un lift, e quando questo è stato aggiunto nella seconda versione -Ar xau - il funzionamento non è particolarmente preciso.
    Ametto un interesse per questo giradischi, c'è l'ho in soffitta e dovrei sistemarlo da tempo, i cuscinetti del perno sono molto cunsumati, il lift originale sembra incoerente con il resto del progetto e in più le viti laterali al braccio sono strette "a morte"....bha!
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    il peso e' di gr 3,9.
    la forma e' di un cilindro diametro mm10 altezza mm5.
    e il pezzo della foto precedente mi sembra integro, ha un po di gioco di suo
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    scusatemi un piccolo ot,
    Federico spesso hai scritto del Dual 1019, ma più o meno coevi dovrebbero essere i giradischi della Braun ps 500,600,1000 e prima ancora il pc5. Li hai mai "frequentati",e se si, che impressioni ne hai ricavato?
    Luca
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    Non mi piace, alla fine sembra un pò troppo ampolloso. Devo iniziare il terzo Montale di J.C. Izzo, lo preferisco e non di poco, l'eroe è decisamente più usurato e "sbatacchiato".
    A proposito , c'è, lo sò, anche una letteratura noir italiana : qualche consiglio sul genere è possibile ?
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    Visto ieri in una cittadina di provincia, in una sala recentemente ristrutturata e con si/no altri venti spettatori.

    Credo sia bene almeno tentare di non fare confronti con l'originale, il rapporto con il ricordo può essere impari.
    L'estetica e l'immaginario ricordano il primo capitolo e la storia è il naturale seguito trent'anni dopo in un mondo altrettanto cupo e disperato .
    Con diversi distinguo: questo è meno "veloce" nello svolgersi degli eventi, è anche lungo, dura 160 minuti, di conseguenza è indispensabile recarsi al cinema con l'adeguata predisposizione di spirito.
    Tutto inizia quando un replicante, l'agente K della polizia di Los Angeles viene incaricato di eliminare un altro replicante, ma di una generazione più vecchia. E' un operazione di routine nell'attività professionale, ma una scoperta imprevista da il via a non pochi interrogativi sull'identità del protagonista e più in generale sul senso di "identita".
    In tutta la durata del film la presenza umana ( nel senso di nipote di Adamo ed Eva) è ridotta al minino, sul piano spirituale il confine con la categoria dei replicanti sempre più labile e tutto in un mondo popolato da ologrammi. In una scena ad alto tasso visionario compare anche Elvis Presley .
    Ammetto che in alcune parti lo svolgersi degli episodi non mi è del tutto chiaro, forse anche io sono stato vittima dei continui disturbi elettromagneti che iniziano fin dai primi titoli di testa, questo non pesa nella visione, il film ha delle ambizioni che vanno ben oltre il semplice intrattenimento .
    Tutto dal punto di vista visivo è potentissimo , un film da vedere .
    L
24 replies since 23/3/2014
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