La grande sfida tra integrati anni 70

Test comparativi

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    Dopo una pausa dovuta a vari motivi non ultimo la mia nota salute malferma, ecco che si riprende la comparativa.
    Eravamo rimasti al secondo terzetto di ampli, quello europeo.
    Dopo quella che per molti versi è stata una rivelazione (Revox A78) ci spostiamo dall'altra parte della Manica e troviamo un pericoloso contendente.
    Leak Delta 70.

    La circuitazione di questo amplificatore, che ereditò tutto dal suo progenitore Stereo 70 meno il pannello anteriore, si può definire classica.
    La costruzione è interessante, basata sull'uso di quattro 4 schede disinseribili. Due per la sezione pre e due per quella finale.
    Chilometri e chilometri di cavo unipolare di sezione non elevata caratterizzano la costruzione, che doveva essere in termini di ore decisamente costosa.
    Una miriade di cablaggi non schermati e una costruzione estremamente compatta, quasi da far paura ad un primo sguardo.
    Prima di tutto corre l'obbligo di rendere omaggio a chi ha saputo mantenere silenzioso questo amplificatore pur non usando cavo schermato....notevole esercitazione di layout e topologia circuitale.
    Il circuito della sezione pre si avvale di un primo stadio a tre transistor che viene usato per tutti gli ingressi , variando soltanto la rete di controreazione per adattarlo alle diverse sensibilità ( ed equalizzazioni) del phono e degli ingressi linea.
    Una soluzione abbastanza usata negli anni 60 e usata perfino nel 1980 da Grundig anche se soltanto nel suo receiver R1000.
    Una soluzione economica sicuramente, e poco elegante, ma efficace.
    Segue la sezione toni Baxandall attiva e una coppia di transistor di cui uno a emettitore comune e l'altro a collettore comune, che pilota il segnale verso i potenziometri di balance e di volume. Segue lo stadio finale.
    Da ciò si evince che il segnale entrante negli ingressi ad alto livello se di ampiezza eccessiva può saturare gli stadi di ingresso ( molto più spesso la prima cosa che vede il segnale linea dopo l'ingresso è il potenziometro di volume).
    Ma Leak aveva previsto questa eventualità e ha pertanto disposto degli attenuatori lo/hi di sensibilità sul pannello posteriore.
    Lo stadio finale è a simmetra quasi complementare con condensatore di uscita.
    I transistor finali sono i soliti 2N3055. All'epoca venivano assai sputtanati, ma in realtà questi dinosauri hanno dimostrato di saper suonare molto bene, se usati con testa.
    La sezione alimentazione è generosa, con un trasfo piuttosto poderoso (incredibile viste le dimensioni dell'ampli, veramente piccolo) e capacità di livellamento non eccessive, anzi. La tensione di alimentazione a valle dei condensatori di livellam senza segnale entrante è assai elevata per la potenza in gioco: quasi 80 volt.....ci aspetteremo un comportamento dinamico notevole, vista l'assenza di protezioni in corrente. (intendo dire che la potenza erogata per brevissimi periodi sarà più elevata di quella possibile in regime stazionario)
    La sezione pre non ha un suo alimentatore stabilizzato, ma fruisce di gruppi di disaccoppiamento RC per tutti gli stadi, non separate per i due canali (sarebbe stato pretendere troppo).
    La costruzione meccanica di questo amplificatore è un prodigio di cervelloticità misto a vero talento.
    Se fosse un auto sarebbe sicuramente una vecchia spider Triumph.

    $T2eC16FHJGIFFof4RwoLBRemq-ZJJw~~60_35

    e qui ecco cosa intendo per cervelloticità:
    Delta70inside_zps3183731d

    -continua-

    Edited by tunedguy57 - 14/1/2019, 11:22
     
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    Esteticamente sobrio e molto raffinato, davvero particolare.

    Aspetto il seguito... . :)
     
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    Ci sono due amplificatori in questo Leak Delta70. Uno è quello normale, quando si entra in un ingresso linea e si usa la sezione toni e tutti gli stadi. Un altro è invece quello che si può ascoltare quando si entra nell'ingresso tape replay.
    In questo caso i controlli tono e i primi stadi sono completam bypassati. L'unica cosa che rimane utilizzabile è il controllo di volume.
    Beh....il suono che esce dal Leak Delta 70 quando si entra nell'ingresso tape è proprio notevole.
    Dettagliato e dolce. Lo ascolteresti per mesi....anni!
    Usato normalmente il suono è dolce, morbido , con un certo alone eufonico sui bassi.
    Le figure acustiche sono un pelo dilatate, ma i piani in profondità vengono abbastanza rispettati.
    Usato in tape replay però è tutta un altra musica.
    Siamo lontani dalla precisione del Revox A78, ma il suono è così maledettamente dolce e suadente!
    Dinamica? Notevole....notevolissima! Suona morbido e suona forte.....
    Le basse non hanno quella articolazione e nitidezza che si vorrebbe, ma il suono è un dolce da mangiare con cura e non sazia mai.
    Nemmeno le alte sono radiografanti. Ma chi le vuole le alte radiografanti?
    Una bella lotta tra Revox e Leak! Due signori che si danno la mano e se le danno di santa ragione poi si danno nuovamente la mano e si salutano. La pensano diversamente, e non riusciranno mai a convincersi l'uno della giustezza delle posizioni dell'altro.
    Diciamo che se uno non ha niente per casa a tubi termoionici allora con questo Leak avrà un fantastico anello mancante tra solid e tubi.
    Un sistema molto economico di mettersi l'anima in pace.
    Capacità di erogazione? Diventa appena un pò piu granuloso del Revox sulle note tenute d'organo a volume altissimo.
    Ma basta abbassare un pelino.
    Per ora Europa batte Giappone due a zero...ma c'era da aspettarselo no?

    Questa sera sono molto triste. ho però voluto scrivere questa nota conclusiva sul Leak per onorare l'impegno.

    grazie per aver letto.

    sadguy57
     
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    Grazie per aver scritto, e che cavoli!

    Stamattina sei tornato tuned? Buona settimana e grazie ancora per la rece di queste "piccole" grandi macchine.
     
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    Grande Federico, mi hai fatto venire la voglia di ascoltare il Leak :)
     
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    Una curiosita , ci sono differenze tra il Leak Delta 70 e il Leak Stereo 70 ?
    Grazie.
     
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    Over Kill ti rispondo citando quanto scritto più su:

    La circuitazione di questo amplificatore, che ereditò tutto dal suo progenitore Stereo 70 meno il pannello anteriore, si può definire classica.

    Aggiungo: oltre al pannello il Delta 70 ha anche un cabinet in legno diverso.
    Circuitalmente sono identici.
    Lo Stereo 70 fu l'ultimo prodotto della Leak con Harold Leak ancora proprietario.
    Dopo la cessione al gruppo Rank il modello venne sottoposto ad un lifting estetico, e a una ri-denominazione.
    Il pannello in alluminio del Delta 70 è di uno spessore notevole, con l'inserto in plexiglass fumè.
    Perde il fascino anni 60 dei precedenti ma ci guadagna secondo me.
    Ma questa è questione di gusti.
     
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    Presto riprenderà questo thread con nuove comparazioni.
    Il mio stato di salute forse me lo consentirà.
    Grazie a tutti per la pazienza.
     
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    Ciao Federico,

    complimenti per il tuo nuovo forum.

    Noto che ci sono tante persone conosciute "altrove"......

    bellissima questa "sfida tra integrati anni 70" , aspetto la prossima prova.....

    Un abbraccio Raffaele.
     
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    Ma.....è come lasciare un giallo al quarto capitolo....non si fa non si fa.....che peccato.... :woot:
     
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    Spero che questo thread possa ripartire.
    Quanto al forum...beh....se fosse un auto...una candela sarebbe imbrattata....poi tutto si giocherebbe se si trattasse di un quattro cilindri, o un tre o un due.
    Un sei cilindri non lo è mai stato.

    Ad ogni modo colgo l'occasione per riportare delle esperienze recenti sull'ultimo ampli presente in questa kermesse tormentata, ovvero il Leak Delta 70.
    Ho provato ad arricchire la circuitazione con un diodo Baxandall, smorzato JLH, ottenendo soltanto un aumento drastico della distorsione di incrocio sopra i 10 khz.
    Riportate le condizioni originali allora ho rinfrescato la capacità di uscita con degli ottimi Nippon Chemicon (stranam made in Usa) e provato vari condensatori in ingresso della szione finale.
    Con un piccolo Wima a film da 0,22 il suono risulta bello teso sebbene con delle medie piuttosto forward.
    Agli appassionati della profondità dello stage consiglio di andare su un elettrolitico Silmic II.
    L'emissione sarà meno omogenea, e le basse leggermente "ammollate" ma il dettaglio sull'estremo ne gioverà.
    Usando un normale elettrolitico invece i risultati saranno incerti rispetto al condensat a film, che dalla sua ha una certa emissione "tesa" che però può essere bene accetta con normali distemi di diffusori, ma non è il massimo usando diffusori a tromba od elettrostatici.
    Lo stadio pre di questo ampli non è malvagio, ma il paragone col risultato entrando in "tape replay" è schiacciante.
    Sono del tutto convinto che se questa possibilità ci fosse anche in altri amplificatori (ricordo che entrando in tape si bypassa tutto il pre e i controlli di tono e balance sono del tutto inattivi) il risultato sarebbe analogo.
    Quasi sempre il suono negli integrati è alquanto compromesso dalle scarse prestazioni soniche della sezione preamplificatrice.
    Il motivo?
    Non è solo uno.
    Primo tra tutti la faciloneria con cui venivano (e vengono) progettati i preamplificatori.
    Negli stadi di guadagno in tensione c'è la possibilità di rovinare il suono con grande facilità.
    La cosa riguarda anche gli stadi VAS dei finali.
    Figuriamoci nei pre, dove il guadagno si aggira attorno ai 20-40 decibel.
    Nello specifico, le alimentazioni e i disaccoppiamenti sono quasi sempre poco curati, specie negli integrati d'epoca.
    Anche in presenza di circuitazioni sane, se mal alimentate il risultato sarà sempre un disastro.

    Il Leak 70 non parte avvantaggiato dalla scelta di usare i primi tre transistor del pre per tutti gli scopi, variando la controreazione.
    Poi c'è da dire che al pre viene presentato un segnale di ampiezza ragguardevole, che all'uscita ha ampiezze veramente notevoli.
    Limitando la tensione del segnale circolante le cose infatti migliorano e il suono ne beneficia.
    Diciamo che attenuando l'ingresso coll'apposito selettore, il segnale all'ingresso del pot di volume equivale in ampiezza circa a quello entrante in ingresso tape. Si possono regolare i toni e il balance ma il suono è velato, lo stage più confuso, e il suono è più affaticante.
    Tutte cose di cui ci si può accorgere solo in questo Leak, grazie alla peculiare possibilità di entrare direttamente nello stadio finale usando l'ingresso tape.
    Questa sezione pre non ha particolari colpe: semplicemente esiste....e tutto ciò attraverso cui passa il segnale non può certamente arricchirlo, ma impoverirlo.

    Edited by tunedguy57 - 31/1/2015, 12:31
     
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    Ola', grande Federico! finalmente ... :) il sapere va condiviso e le tue recensioni sono le migliori che io ho trovato in rete, inoltre è un piacere leggerti il tuo stile è inconfondibile.
     
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    Come non essere contenti della continuazione della storia....

    E quoto in toto walterz
     
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    Grazie Tuned per tutto il tuo inestimabile lavoro!
    I stay tuned,obviously!
     
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    Grazie!
    La mia uggia è quella di non riuscire a trovare il tempo per continuare questo thread.....ho già pronti in batteria non meno di dieci altri amplificatori....
     
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99 replies since 1/3/2014, 11:57   15640 views
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