AV Audio Vintage

Posts written by edate7

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    ....rinata!!!!!!
    Bravo Matteo!
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    Non l'ho visto, ma ne ho sentito parlare benissimo...
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    Conosco questo gruppo dal 1976... quando con mia cugina, appassionatissima di tutto ciò che è USA, andavamo in giro in via Luca Giordano, quartiere Vomero, a Napoli (mia madre era napoletana, tutti i miei cugini sono là) dove c'era un negozio di dischi che forse si chiamava Top Ten, non mi ricordo più, che aveva un sacco di dischi, tra cui moltissimi gruppi americani, noti e meno noti. Comprai lì un album di questo gruppo, "It'll shine when it shines", attratto da una copertina fantastica. Anche il disco lo era... da lì a poco, in un paio di viaggi a Napoli, mi comprai quasi tutti gli LP di questo gruppo, del tutto introvabile da me a Palermo; credo fosse difficile trovarli un po' ovunque in Italia ed internet era di là da venire. Oggi, gli Ozark non esistono più, ma continua a circolare la loro ottima musica, gentile e carezzevole.
    In soldoni: comprate questo disco (non so se sia mai stato pubblicato in CD) e non ve ne pentirete...
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    Un consiglio: se siete appassionati di country "sanguigno", ai limiti del folk, suonato con strumenti classici acustici (banjo, fiddle, chitarra, ecc) cercate qualunque disco di questo gruppo; assolutamente eccellente, anche se ahimè cortissimo (nemmeno trenta minuti) è il live con Joe Thompson (un altro grandissimo del country-folk del sud degli Stati Uniti). Il disco si intitola semplicemente "Carolina Chocolate Drops & Joe Thompson". Una perla, insieme a "Heritage" e "Genuine Negro Jig". Buon ascolto...
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    Harman-Kardon si è sempre distinta per le risposte in frequenza molto estese dei suoi registratori; bisogna vedere, però, con quanti dB di attenuazione questi estremi vengono raggiunti... <_<
    Nei loro deck più moderni le risposte stavano in un range accettabile (+ o - 3 dB agli estremi banda, molto estesi - 18 KHz con nastri ferro, 20 cromo, 22 metal)
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    Guardando bene, una c'è: seconda fila dall'alto, la prima a sinistra, semi nascosta da un altra: è accanto ad una testina TEAC. Si riconosce dal colore grigio scuro.
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    Bellissime... mi sembra che non ci sia nessuna Akai GX, o sbaglio?
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    Ieri sera ho avuto modo di ascoltare "Croz", l'ultimo album di David Crosby da solista (e questo è già un evento). Un disco bellissimo, suonato e cantato magistralmente, con la voce di Crosby, nonostante tutte le traversie del Nostro, sempre bella, calda e garbata come poche. Ve lo consiglio caldamente, se non lo avete; non siamo ai livelli del suo capolavoro, beninteso, ma ci siamo vicinissimi... Il disco è arricchito da qualche ospite di lusso (Winton Marsalys e Mark Knopfler). Da avere assolutamente.
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    CITAZIONE (valvolaro75 @ 15/4/2017, 02:43) 
    Beh...Questa manca al mio elenco di stranezze. E comunque, lanciamo la crociata per il ritorno anche del floppy disk! Non quello del Commodore, suo fratello anni '70; uguale ma grande come un tovagliolo! ( c'è un robivecchi, a Bologna, che ne ha uno in esposizione, magnifico! ) A parte tutto...Temo che i motivi per cui qualcosa di antico ritorni, se vero che è ricominciata una produzione, siano i medesimi per cui è stata soppiantata: un immediato ritorno commerciale. Si sentiva il bisogno del Dat, vista l'evoluzione che avevano raggiunto i "nastrini"? ( era appena uscito il Dolby S di serie ai tempi del pensionamento ) Ovviamente no. Quantomeno, la mia esperienza personale con il Dat fu pessima: se non formattavi la cassetta, tra un brano e l'altro partivano scariche ammazza-tweeter. se sforavi il livello massimo si ammutoliva la registrazione. Ovviamente no. bisognava vendere la moda del momento. tra gli '80 ed i '90, quando ancora c'era un pubblico più vasto alla ricerca di buon ascolto, ci hanno alesato gli attributi con il digitale che " è perfetto". "Non ha rumore". Come se, fin da allora avessimo ascoltato un fonografo Edison dal citofono. ( perchè, tagliare a fette una grandezza per acquisirla o misurarla è perfezione? Una perfetta approssimazione! ) Considerato poi la fine che ha fatto il Dat et li compari suoi: DCC, Minidisk, cartucce Jaz, dischetti Zip, ( per finire in Mp3? Che conquista! ) mi sorge il sospetto trattarsi dell'ennesima operazione commerciale per i gonzi. O per coloro che, per semplici motivi anagrafici non hanno esperienza con il supporto ed in particolare non possono confrontare le prestazioni con quelle in uso sugli impianti di allora. Se davvero alcuni sono rientrati in produzione, è bene trattarli come, un tempo, si faceva con i produttori principali. Prove, misure, Mil, Mol, Bias massimo, saturazione, resa dinamica secondo il tipo di riduttore di rumore utilizzato. Diversamente si tratterebbe solo dell'ennesimo specchietto per le allodole. Come, una decina di anni fa sono entrate in produzione le fonovalige di lusso, quelle che leggevano gli LP con conversione istantanea in Mp3 e telaio su cui meglio non commentare. La qualità è un'altra cosa. a tal proposito vorrei ricordarvi la levata di scudi che ci fu tra il 1988 ed il'90 quando, l'allora germinale UE , minacciò una gabella del 15% sul nastro vergine d'importazione, ( giapponese, di fatto ) quasi a voler favorire la britannica Maxell che già non se la passava un granchè. La cosa si risolse con l'apertura di fabbriche Sony, Denon, Teac, e sorelle, in paesi UE ed al conseguente abbassamento di qualità delle medesime cassette. ( Sul bobina e pro in genere non ho informazioni ) Dunque, ritengo trattarsi sempre e comunque di operazioni commerciali. a noi appassionati non ci pensa più nessuno dai tempi di Marconi.

    Ma che DAT avevi? Io ne ho ben quattro, uno consumer e tre pro, e nessuno di questi si è mai comportato così, in qualunque condizione d'uso. Anzi, ti dico la mia: pur essendo in linea generale del tutto d'accordo con te, ritengo il DAT il miglior media digitale a 16bit/44 o 48KHz di tutti i tempi. Suona sempre strepitosamente meglio del miglior cd-player comparabile come costo, ed anche di qualche hi-end...
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    Mai vista... Cosa è e a che serve? È per un dittafono digitale?
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    Non ne ho mai scritta una; non è un genere letterario che mi confà. In compenso, scrissi a vent'anni una piccola piéce teatrale che venne rappresentata da una compagnia dilettante di cui facevo parte. Non ero il protagonista, ma il pezzo ebbe un successo di pubblico clamoroso. Peccato che ho perso il testo... :blink:
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    Riprovate senza Dolby. Se registrate piano, vanno benino. Se si alza un po' il volume, saturano molto rapidamente. A volume di registrazione basso, anche l'introduzione del Dolby C non cambia la timbrica della registrazione né la nettezza degli attacchi. Ho provato a registrare un disco ricco e frizzante in gamma "zin zin": Shaft di Isaac Hayes e un disco normale: The Bends dei Radiohead. Ebbene, il primo si ascolta con piacere; una rapida commutazione source-tape, alternando "no Dolby", "B" e "C", non altera il contenuto sonoro, le spazzole sui piatti del pezzo "Theme from Shaft" sono secche, nitide, brillanti come nel CD. "The Bends" invece è una delusione: con o senza Dolby, il comparto acuto appare poco nitido, leggermente confuso e slabbrato (è il disco che ho provato subito e che ha "scatenato" il mio thread). Mi sarei aspettato questo risultato sul disco di Isaac Hayes, non certo su quello dei Radiohead, che è un disco registrato in maniera abbastanza normale. Inutile dire che queste registrazioni, rifatte nelle stesse condizioni su una TDK "AD", suonano quasi meglio dell'originale, a prescindere dall'introduzione del Dolby o meno, confermando che i nastri BASF dell'epoca erano veramente ciofeche immonde; al tempo non li ho più comprati: mi sono trovato benissimo con i nastri giapponesi e ho acquistato solo quelli. Recentemente ho acquistato una o due Chromdioxid Maxima usate, ma non le ho provate a fondo, quanto basta per capire che non sono chiuse come queste.
    Per quanto riguarda l'evoluzione dei nastri "puro cromo", ho trovato delle notizie interessanti qui:

    http://vintagecassettes.com/_info/basf_formulations_2.htm

    Ad esempio non sapevo che BASF, negli ultimi anni, avesse abdicato all'uso del cromo puro che aveva sempre sostenuto strenuamente per avvicinarsi a formulazioni miste (double layer di cobalto e cromo) confermando quel che ho sempre sentito negli anni, e cioè che i nastri al cromo puro erano abbastanza "avari" nel comparto basso.

    Comunque, saranno anche delle ciofeche, ma è indubbio che i nastri al cromo puro rappresentano un pezzo (importante) della storia della registrazione su supporto magnetico ed hanno un fascino vintage fuori dal tempo, anche solo per il colore nerissimo del nastro. Contrariamente a Spartaco, io non li getterò nella spazzatura, ma non ne comprerò altri; faranno parte della collezione "statica-temporale" come testimoni di un pezzo dell'evoluzione dei nastri in cassetta.
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    Non ho provato senza Dolby. Proverò e vi farò sapere. Comunque, ho cercato un po' in rete, le mie cassette dovrebbero essere del 1978-79.
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    Ciao a tutti.
    L'occasione di porre una domanda sulla presunta o reale evoluzione dei nastri al cromo puro europei mi è sorta quando, qualche settimana fa, ravanando in un negozio di vecchiumi, ho trovato delle cassette nuove ed usate al prezzo di 50 centesimi l'una, a prescindere da marca, modello, durata, ecc. Tra le altre, ho recuperato due BASF al cromo da 60 minuti, nuovissime, ma appartenenti alla prima o seconda serie "estetica" della BASF (credo siano dell'82-84 o giù di lì). Le cassette sono nuove, il feltrino pressore è immacolato; inserite e tarate dal fido A721, hanno esibito, con Dolby C, una leggera ma udibile chiusura delle alte.
    Vi chiedo: siete a conoscenza di evoluzioni nella formulazione dei nastri al cromo "puro", visto che altre BASF al cromo più recenti che ho acquistato usate non hanno questa chiusura? Secondo voi, vale la pena di acquistare le altre dieci cassette nuove che ho trovato, uguali a queste due, o lascio perdere?
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    Giorgio!!!!!! Benvenuto!!!!!!
434 replies since 1/3/2014
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