AV Audio Vintage

Posts written by Sandro_C

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    Jazz Special - I grandi incontri era composta da otto dischi, tutti molto interessanti (Armstrong-Fitzgerald, Davis-Evans, Gillespie-Eldridge, Getz-Gillespie, Getz-Johnson, Basie-Ellington, Mulligan-Desmond, Edison-Webster) poi c'erano Jazz Special - Jam Session e Jazz Special - Big Band... non ebbero la stessa fortunata continuità de I Grandi del Jazz, che restava la collana principale, dotata di maggior solidità, di affoliazione più corposa e migliori contenuti.

    Ma "I grandi incontri" stanno a quel livello. Se li trovate prendeteli. Sono anche sulla baya.
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    I discografici hanno fiutato l'affare del vinile (oltre a quello dei formati liquidi) e da qui nasceranno nuovi problemi, perché da quel poco che ho constatato si muovono da ignoranti. Ignorano proprio nel senso latino: non sanno quel che fanno!

    Il mese scorso (ne parlavo giusto con Andrea) ho avuto occasione di incontrare un importante produttore, di un'etichetta che ha molto a cuore la qualità, e lui stesso (che è persona stimabilissima) mi ha confessato di non avere molta dimestichezza con i nuovi formati: sa che rappresentano buona parte dei loro odierni affari, ma non ne sa poi molto da un punto di vista tecnico. I giornalisti del settore musicale non ne parliamo nemmeno: distinguere FLAC da MP3 è già un'impresa. Un'etichetta di jazz che sembra una corazzata (non lo è affatto, ma non volevo proprio crederci... ) decide di puntare sui file di musica liquida, ma li vende tramite dei fiduciari... il risultato è che li paghi molto più del cd e del vinile e che in Italia... puoi scaricarteli di straforo, ma non comprarli! Parlandone con un'amica che è l'agente di una grossa etichetta, ho rappresentato il mio incredulo stupore, dicendole che sembravo un marziano, perché in una discussione tra "addetti ai lavori" (e, si badi, io ero il meno addetto di tutti... ;) ) sembravo un marziano, perché ero l'unico interessato: mi ha testualmente risposto "Rido!". E quando le ho chiesto perché mi ha spiegato: "Perché è tutta fuffa!".

    Questo per cercare di chiarire il perché di un mercato assurdo, dove lo sport principale sembra essere la gara a suicidarsi.

    Diversamente da quanto ci hanno sempre detto alle fiere (a noi appassionati di hi-fi), sembra che stampare (anche bene) un vinile costi meno che stampare bene (e fornire di adeguata custodia e libretto) un cd. A chi dobbiamo credere?

    La scoperta di Andrea sulla resa sonora inadeguata del vinile di nuova produzione non mi stupisce affatto. Dipende sempre dal master e la maggior parte delle ristampe provengono da master digitali (in molti casi chissà creati come). Ma molta colpa è degli idiofili, che sono notoriamente personaggi di bocca molto buona (e a loro volta cercano l'affare, senza rendersi conto del fatto che sono la parte essenziale di un meccanismo pensato per far fare affari ad altri... :D ). Vi ricordate il "grande progetto culturale" degli LP Jazz De Agostini? Tranne il primo (ottimo) "Kind Of Blue" gli altri erano sì grandi dischi (da un punto di vista artistico), ma ristampati non si sa da chi, non si sa dove, non si sa bene perché. L'unica cosa che si capiva bene era che erano blisterati in Cina... . Però costavano poco e il vinile era pesante (lasciamo perdere la qualità), quindi automaticamente erano una "grande operazione culturale"... senza neppure un libretto decente e, va bè, il commento storico-musicologico affidato a chi sappiamo. Però quando provai a farlo notare su VHF rischiai il linciaggio da parte dei soliti noti.

    Importante è la qualità nativa. So che Federico non sarà d'accordo (ne abbiamo già parlato in privato), ma confrontando cd e LP della stessa epoca (mi riferisco ad album del 1983-84) si rischia di scoprire oggi che suonano altrettanto bene. Per converso i cd ristampati in modo economico (cofanetti aut similia) di regola suonano da schifo.

    Per questo date retta a Stefano: comprate I Grandi del Jazz della Fabbri, se ancora li trovate: avrete buoni dischi e OTTIMI testi. E voi che siete nordici girate per mercatini, che ancora potete scavar fuori pepite. Di classica, soprattutto, ma anche di jazz e di rock. E non badate al peso: importante è la qualità dello stampaggio e del vinile, oltreché i master.

    Ma non tutto è necessariamente perduto: le re-issues Ecm sono davvero di ottima qualità e stampate esattamente come avrebbero fatto all'epoca, solo con ottimo vinile vergine pesante . Idem quelle della Cam Jazz (addirittura da 200 g.). Ora sono attese nuove ristampe Universal che si spera siano ben fatte. Ma il problema più grande è che il mercato è in mano a degli incompetenti dal lato dell'offerta e a dei soggetti instabili, insicuri e facilmente influenzabili dal lato della domanda.

    Edited by Sandro_C - 14/4/2014, 22:38
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    Sono d'accordo. Fino a una differenza decente non mi pongo neppure il problema, ma qui comincia a esserci un doppio problema, di costo e di reperibilità.

    E infatti negozi piccoli abbastanza specializzati possono sopravvivere, anche senza praticare prezzi impossibili.
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    Molto del cinema di Coppola ha a che fare con la famiglia, non necessariamente con la famigghia... .

    La mitizzazione del milieu mafioso operata da certa narrativa o da certo cinema può essere certamente deprecabile. Ma, perdonatemi, il peccato è quantomeno veniale se pensiamo a fino a quanto tempo fa il fenomeno delle organizzazioni criminali è stato sottovalutato, qui in Italia, dalla nostra opinione pubblica, dalla nostra pubblicistica, dai nostri politici e (finalmente) dai nostri apparati giurisdizionali!

    L'organizzazione territoriale e verticistica mafiosa era negata da certa magistratura fino agli anni Ottanta e atteggiamenti di sostanziale apprezzamento per la maffia dei campieri erano cessati a quella data, ma non da molto tempo. Io non credo che la saga del Padrino abbia responsabilità in questo, né che le abbiano sceneggiati come La piovra. Evitiamo di scambiare il dito con la luna.

    Non è normale che i migliori saggi (sociologici e non soltanto) sul fenomeno non siano italiani. Quanta gente credete che avesse un minimo di consapevolezza sulla reale entità del fenomeno camorristico (che pure è pervasivo e intrecciato con il potere politico) prima di Gomorra?
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    Questo è un lungo discorso, io personalmente uso molto acquistare su Amazon, so che tutto questo non è del tutto politically correct (almeno non è considerato tale), ma secondo me ha fatto molti più guasti la precedente affermazione di una grande distribuzione tipo Feltrinelli... .

    Dobbiamo sforzarci di mantenere aperti esercizi di vicinato, per quanto possibile. Ma quanto è realmente possibile??
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    Non scherziamo! :D

    Il tecnico in questione ha una sua forte caratterizzazione in senso Ecm-ish, ma le sue capacità mi spingono a pensare che, luogo a parte, se il disco suona così è perché hanno voluto che così suonasse.

    Altri non sarebbe d'accordo. :D
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    In un secondo gruppo di uscite della stessa serie segnalo altre due perle:

    Flutter_By%2C_Butterfly

    (la copertina non è del tutto uguale, in quanto è stato corretto un refuso e, mi dispiace, non ci sono brani sul tubo... )

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    Credo che il "dove" caratterizzi l'incisione, perché anche in un recente disco Ecm colà ripreso ho riscontrato problemi analoghi: è l'Auditorio della Radiotelevisione svizzera a Lugano.

    Il chi preferisco non dirlo, ma è stata davvero una sorpresa... :O
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    Sì, a parte il difetto della metallicità della voce, che già basterebbe, la registrazione è praticamente monodimensionale. Aggiungi il riverbero, che mangia completamente il timbro degli strumenti (il clarinetto basso è a volte trasfigurato) e ottieni davvero un bel pateracchio. Dopo voglio guardare il libretto per vedere chi lo ha registrato e dove.
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    La storia lo è.

    La capacità dell'uomo, oltretutto, è quella di non aver mai sprecato il proprio talento per plot che non valessero il suo sforzo.
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    Se dovessi proprio scegliere, con molta difficoltà direi "Shining", anche se la storia subisce un certo slittamento di senso rispetto al romanzo, ma il film è un indubbio capolavoro.

    Tuttavia è davvero difficile scegliere... direi quasi arbitrario.

    Praticamente in ognuno dei film maggiori di Kubrick ci sono aspetti di oggettiva grandezza cinematografica.

    Edited by Sandro_C - 14/4/2014, 13:49
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    Sì, la Winstone è ai suoi livelli, per questo è davvero un peccato che la sua voce sia malamente storpiata da una registrazione così innaturale, davvero una mezza ciofeca.

    Sai che io in genere non mi metto a sindacare il quantum di riverbero o a congetturarci sopra. Resto sempre dell'avviso che possa essere una legittima scelta produttiva e artistica, ma qui siamo veramente fuori con l'accuso. Peraltro secondo me ciò condiziona anche la prestazione di Venier, che forse soffre il fatto di essere "asfaltato" sul fondale.

    Ma da quello che si sa la Winstone è il vero motore progettuale del trio, con facoltà di scelta su tutto, quindi dobbiamo supporre che tutto ciò non avvenga a sua insaputa. E' ozioso sempre stare a dare le colpe ad Eicher.

    Gesing è in forte crescita in effetti.
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    Disco buonino, secondo me, migliore del precedente, ma inferiore sia a "Distances" sia a "Somewhere Called Home", che restano di un'altra categoria.

    Mi sembra un (bel) po' di maniera ed è riverberato in modo davvero eccessivo. Però la cifra stilistica del trio vale da sola a giustificarne l'acquisto, specialmente per la capacità incredibile di coverizzazione.
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    Amazon è più conveniente, anche se non lo amiamo troppo... :)
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    Quello è il cofanetto originale del 1997.

    Io mi riferisco a questo

    www.amazon.it/gp/product/B00IK5I0OA...pe_epc__1p_1_ti

    che, Amazon a parte, stava ad una cinquantina di euro da Feltrinelli.
223 replies since 24/2/2014
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