Tecnica di registrazione su piastra

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  1. il_clod
     
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    Vecchia conoscenza

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    Ribadisco che, secondo me, nella registrazione, prima di arrivare all'arte, ci vuole la scienza, ossia conoscere il sistema che stai usando, con le sue prerogative ed i suoi limiti. Poi ci vuole l'orecchio educato, e tanto.

    Esempio: la modalità "brick wall" o "all button" del famoso compressore da studio Urei 1176 non era documentata perché nemmeno prevista. Eppure è saltata fuori, forse per sbaglio, come una pratica tipica nei suoni hard rock degli anni 70. O il flanger, "inventato" per caso dopo una sessione di double tracking "venuta male" (la leggenda vuole durante la post produzione di "Sergeant Pepper")

    Penso che l'essere abituati al digitale ha modificato abitudini e percezioni anche quando registriamo in analogico. E questo non è per forza un bene per l'analogico e per le sue regole.

    Concordo sul fatto che gli inventor's notebook dovrebbero essere ormai patrimonio di tutti i nastrofili. Basta sapere cosa cercare.

    Sull'economicità dei vu meter a barra rispetto al sono scettico. e non parlo dei 5 led sulle piastre RS-X technics (per fare un esempio) di metà anni 80. Parlo dei display fluorescenti lunghi una spanna (con relativo pcb di controllo lungo altrettanto) che voi conoscete bene.


    edit:
    i livelli di riferimento per i nastri a cassette ora sono a 250nwb/m.
    185 è per i reel to reel nelle sue varie declinazioni (+3 +6 +9 dB)
    200 nWb/m è il livello d'allineamento del sistema Dolby ovunque sia implementato.

    link 1

    link 2

    Edited by il_clod - 14/12/2016, 14:38
     
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