Tecnica di registrazione su piastra

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  1. edate7
     
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    Giudicare il suono di un qualsiasi apparecchio che ha "nel mezzo" una qualunque funzione di trasferimento non lineare (e i nastri analogici lo sono) è un esercizio complesso e difficile, perchè è arduo distinguere il suono dell'apparecchio in quanto tale da quello dell'insieme apparecchio+nastro (e, oserei aggiungere, anche della sorgente che alimenta la registrazione di "quel" nastro). Capiamo tutti che è molto difficile, molto più che giudicare ad esempio il suono di un amplificatore (esercizio comunque non alla portata di tutti). A complicare il numero di variabili in gioco, non dimentichiamo che ogni nastro "suona" di suo; la stessa registrazione, effettuata con lo stesso impianto (disco+testina+ampli+registratore) suona diversa a seconda del nastro che si impiega, ovviamente a parità di formulazione. Non è raro sentire affermare che, ad esempio, un TDK SA suona più caldo di un Maxell XL-IIS; sono entrambi nastri di ottima qualità, eppure... Diranno allora i miei due lettori, come si fa a capire come suona un registratore? Secondo me, bisogna eleggere, nel bene e nel male, con i suoi pregi e i suoi difetti, un eccellente riproduttore di cassette perfettamente tarato nelle sue componenti meccaniche ed elettroniche, e giudicare le registrazioni "fatte dagli altri". Anche qui, si ascolterà solo come è stato registrato il nastro dal registratore che si vuole esaminare, perchè se lo si riascolta con l'apparecchio che lo ha registrato, si ricade nell'assenso che ha aperto questo mio intervento. Si ha comunque un giudizio parziale, direte voi a ragione, perchè giudico solo la fase di registrazione; per provare quella di riproduzione bisognerebbe fare il contrario, eleggere un ottimo registratore come registratore master e far riprodurre i nastri prodotti da quest'ultimo ai registratori di cui esaminare il suono. Avendo tanti registratori diversi, tante cassette registrate da loro e un eccellente registratore tarato alla perfezione da Giorgio, ho potuto effettuare solo la prova del "registratore diverso" col cosiddetto riproduttore universale.
    Risultato?
    Le evidenze all'ascolto dei vari nastri sono molto diverse, ma c'è da dire che diversi sono i nastri (marche, modelli, formulazioni) e tanti sono i registratori impiegati (almeno 10), sono stati almeno due (con quattro lettori cd diversi) gli impianti utilizzati. La sensazione che ne ricavo è che conta più il nastro impiegato della macchina utilizzata per registrarlo (parlo comunque di registratori dall'ottimo all'eccellente). E' evidente che ottimi nastri registrati da eccellenti macchine vengono riprodotti al top, altri un pò meno, ma ho paura che molto conti in questo giudizio l'estrema qualità del riproduttore "Giorgesco" utilizzato. Insomma, devo dire che nonostante una certa esperienza quarantennale e più derivante dall'utilizzo delle cassette non riesco a capire quale deck vada veramente meglio, anche se qualche impressione ovviamente ce l'ho.
    Ben diverso, e più facile, è stato giudicare il suono dei miei quattro DAT. Lì, il nastro non c'entra per niente...
     
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78 replies since 6/8/2016, 16:38   873 views
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