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Solo dopo tutti questi mesi dal suo svolgimento mi sono finalmente deciso ad aprire questo thread. La mia riluttanza a parlarne finora è stata dovuta alla necessità di mettere insieme un quadro generale della manifestazione il più realistico possibile, visto che chiaramente a Gennaio un viaggio a Las Vegas non è rientrato nei miei programmi.
Spero sinceramente di sbagliarmi, tuttavia mi sembra che, nell'hotel "Venetian", dove per 4 gg sono stati ospitati tutti i produttori audio, non mi sono poi perso un granché: veri miracoli hi end non mi pare ci siano stati...
Commenti ed opinioni, grazie.
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Edited by IsyGatto - 26/4/2016, 03:03. -
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Non sono mai stato troppo tenero con l'hi-end, che ritengo responsabile della scomparsa dell'hi-fi tradizionale; proporre apparecchi solo per milionari ha di fatto decretato la scomparsa dello "stereo". Poi, ma questa è la mia umile opinione, un costruttore vero di hifi deve cimentarsi con gli apparecchi meccanici: chi non sa fare registratori a bobine e/o cassette, giradischi e testine (a meno di marche altamente specializzate che fanno o facevano solo diffusori, come AR, KEF, JBL, e compagnia cantando) oggi non si può definire tale. Se ci fai caso nell'hi-end si parla solo di diffusori ed amplificatori, le cose, teoricamente, più facili da infinocchiare come miracolose a costi, per loro, bassissimi; provassero a fare un emulo di un qualsiasi Studer, e poi ne riparliamo... . -
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Non sono convinto che l'Hi-End sia stata responsabile della morte dell' hi-fi classica.
Piuttosto l'hi-end e' stato l'Aventino dove i costruttori artigianali si sono rifugiati per sopravvivere dopo che il PC ha sgominato l'hi-fi tra le mura domestiche.
Un Aventino che peraltro ha accelerato il tramonto di un interesse per l alta fedelta come la conoscevamo.
In realta' l' alta fedelta' defunta e' stata quella di classe media.
Non costituendo piu' uno stimolo a salire di qualita' dai livelli piu' bassi , dove la qualita' media si era in fondo abbastanza elevata e la comodita' del telecomando contraddistingueva proprio il prodotto piu' popolare.
E non c'era piu' lo stimolo a salire dalla classe media verso l' alto visti i prezzi diventati stellari e la scarsissima longevita' dei marchi di un intera galassia di hi-end.
Molti costruttori di hifi si sono spostati verso il basso o verso l'alto.
Ma la trippa per gatti ormai era ogni giorno di meno.
Il mio plauso va ai pochi seri costruttori che hanno saputo resistere al canto delle sirene e hanno continuato a lavorare seriamente, accettando a testa bassa la diminuzione dei fatturati.
Poi il tempo ha dato loro ragione.
Ma sono veramente pochi.. -
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Questo sarebbe il meglio del meglio secondo "What HiFi?". Sono allibito dalla generale pochezza di contenuti.
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.Il mio plauso va ai pochi seri costruttori che hanno saputo resistere al canto delle sirene e hanno continuato a lavorare seriamente, accettando a testa bassa la diminuzione dei fatturati.
Poi il tempo ha dato loro ragione.
Ma sono veramente pochi.
Giusto per capire meglio il tuo pensiero, ti andrebbe di fare qualche esempio?. -
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Mah...Sonus Faber? B&W? JBL?
Quali altre? Kef e stata comprata dai cinesi...altrimenti ci stava...
Di elettroniche non saprei...forse qualche costruttore italiano, piu' coraggioso che altro...ma di grossi marchi celebri e storici direi nessuno.
Non interessandomi affatto della produzione attuale non sono molto aggiornato.
Ho dovuto esserlo per troppi anni per lavoro.
Credo che una possibile linea di discrimine sia la cessione o meno della proprieta in mani cinesi.. -
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Anche Chario mi risulta essere del tutto italiana.... . -
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A proposito, giorni fa un rivenditore ufficiale di componenti Chario mi ha assicurato che il brand a breve rientrerà sul mercato, quindi a quanto pare il passaggio di proprietà sembrerebbe essere stato indolore
Edited by IsyGatto - 27/4/2016, 01:04. -
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Forse ti confondi con Ciare, perchè Chario è sempre rimasta sulla breccia, anzi, la trovo particolarmente in forma in questo periodo. . -
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Forse ti confondi con Ciare, perchè Chario è sempre rimasta sulla breccia, anzi, la trovo particolarmente in forma in questo periodo.
Sì in effetti trattasi di un mio lapsus: info corretta ma ovviamente riguardante la ditta di Senigallia. -
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Ero rimasto basito, infatti... l'anno scorso sono stato alla Chario a Vimercate e mi era sembrata un azienda in piena salute; Carlo Vicenzetto poi è una persona affabile, gentilissima e spiritosa, mi sarebbe spiaciuto leggere cose spiacevoli sulla sua Azienda. Se per caso legge qui, gli mando un caro saluto. Comunque, un grosso augurio va anche a Ciare, spero possa replicare i suoi successi degli anni scorsi. . -
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Ciare e' stato il marchio dominante nella produz italiana di altop in tutto il dopoguerra fino ad oggi.
Una leadership condivisa con RCF.
Quando muovevo i miei primi passi nell audio ( era il 1970) ricordo che la Electronic Melody Ciare era praticam una scelta obbligata per gli autocostruttori, specie se squattrinati.
L immagine era quella di un costruttore potente ma poco interessato alla gran qualita'.
I prezzi erano popolari.
RCF costava di piu'...e poi faceva anche elettroniche.
Ciare insomma era un po' come la
Fiat.
Spero sopravviva..