Ma come ascoltiamo?

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  1. tunedguy57
     
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    Naturalmente non sto scrivendo queste cose per dire: “ non affannatevi troppo, chè tanto è inutile perché ascolteremo sempre male”
    Partire dall’assunto secondo cui l’ascolto dal vivo è impossibile da approssimare non deve essere ostacolo alle nostre ansie di miglioramento: anzi!
    Basta essere ben consapevoli che ciò che andiamo a costruire non è una rappresentazione in scala ridotta della realtà, ma QUALCOSA DI NUOVO…diverso e anche abbastanza stimolante se vogliamo…
    Tutto ruota attorno ai gusti personali sia di ascolto che musicali.
    Diversi generi musicali hanno esigenze di ascolto completamente diverse.
    Basta pensare alla differenza che corre tra un quartetto d’archi e un concerto rock.
    Potremo certamente metterci religiosamente al centro tra le casse e a distanza ravvicinata per goderci la riproduzione di un concerto rock, usando volumi relativamente bassi per non distruggere magari le nostre ESL 57, e compensando la cosa avvicinandoci più possibile ai diffusori.
    Ma….chi è stato ad un concerto rock almeno una volta sa bene che ciò che esce dalle casse a quei concerti è un poderoso pastone che fa rotolare a terra chi è sotto il palco.
    E a distanza maggiore le cose migliorano di poco: non esiste prospettiva sonora!
    La multimicrofonia necessaria in questi concerti condanna il prodotto finito ( e intendo sia l’ascolto dal vivo che il disco che eventualmente se ne trae) ad essere un amalgama di suoni che solo la perizia del sound engineer saprà trasformare in qualcosa di acusticamente accettabile.
    D’altra parte potremo anche stare in quello stesso salone di casa nostra a cinque metri di distanza da una coppia di casse ad alta efficienza ad ascoltare un quartetto d’archi a volume qualsivoglia.
    Solo la cultura musicale che abbiamo o non abbiamo ci consiglierà qual è il volume giusto per avvicinare la SPL dell’evento dal vivo.
    Ma la questione di fondo rimane sempre dominante, ed è: il locale d’ascolto influenza in modo pesante l’equilibrio tonale nonché i tempi di riflessione.
    Il risultato cioè sarà maledettamente lontano da ciò che si sarebbe sentito dal vivo.
    A questo punto la direzione da prendere è obbligata:
    Bisogna andare verso ciò che ci sembra più piacevole, tenendo bene a mente che sarà qualcosa di nuovo, diverso, lontano dall’evento reale.
    Ficcandoci bene in mente sta cosa ci si potrà muovere usando gli strumenti della conoscenza ed esperienza andando verso il “nostro tempio musicale”.
    L’ambiente dove probabilmente solo noi saremo contenti di come si sente la musica.
    E di questo ci si dovrà accontentare, perché sarà già molto.
    -continua-

    Edited by tunedguy57 - 25/2/2019, 08:37
     
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20 replies since 17/9/2015, 10:36   981 views
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