Short history of the Receiver

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  1. tunedguy57
     
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    La seconda metà degli anni 60: la scomparsa dei dinosauri

    A partire dalla metà degli anni 60 la disponibilità di transistor al silicio a prezzi accettabili determinò la (neanche tanto) progressiva scomparsa di apparecchi a tubi. Ciò interessò direttamente i sintoamplificatori, che furono equipaggiati sempre più spesso di sezioni HF e BF a stato solido.
    Gli apripista furono gli americani, dove una fortissima produzione di qualità primariamente da parte della RCA rese possibile la svolta copernicana.
    Una svolta che per molti aspetti fu sciammanata.
    L'affidabilità promessa era altissima, quella reale col tempo doveva rivelarsi ingannevole e aleatoria.
    In Europa gli storici marchi Grundig, Telefunken, Philips si gettarono nella mischia senza indugio, producendo apparecchi dalle prestazioni di alta frequenza ragguardevoli, ma con sezioni di bassa un pò sottotono, spesso dotate di transistor finali ancora al Germanio.
    Negli States marchi come Scott, Fisher, Harman Kardon produssero un buon numero di receiver coprendo una gamma che andava dagli entry level di potenza attorno ai 15 watt fino ad apparecchi di potenza fino alla sessantina di watt.
    In Giappone non si stava fermi e soprattutto Sansui la fece da padrone passando a prodotti a stato solido di grande qualità.
    Nel frattempo andavano diffondendosi in fascia bassa apparecchi dotati anche di riproduttori Stereo8 e più tardi a cassetta Philips.
    Il mercato americano assorbi moltissimi di questi apparecchi, che andarono a costituire la classica dotazione per tantissime famiglie.
    Non si trattava di vera hifi, ma nemmeno low fi. Diciamo qualcosa che si piantava esattamente nel mezzo.
    Certo la qualità costruttiva dal punto di vista meccanico era ottima, meno da quello elettronico.
    Questa categoria di apparecchi (che potremmo definire "compatti") fu appannaggio quasi totale della produzione nipponica, spesso di costruttori fino allora noti per la produzione di radioline a transistor. Altre volte di costruttori più oscuri che viaggiavano nel sottobosco del mid-low fi. ( Soundesign, Electown, Shakard, Rota, Silver, certi assemblati già in Corea del Sud)
    Il sintoampli cominciava a scricchiolare. Con l'avvicinarsi degli anni 70 gli appassionati di musica negli States si orientavano sempre più su tuner e amplificatori separati, ma il receiver deteneva comunque ancora saldamente la palma del primo della classe, ma un pò appannata.
    In Europa nel frattempo il sintoamplificatore conosceva ottimi risultati commerciali.
    Ad ogni modo tutti i grandi costruttori badavano di avere in catalogo sia amplificatori e tuner che sintoampli.
    Gli appassionati più facoltosi sia di qua che di là dell'oceano andavano su apparecchi separati.
    Fu in quegli anni che vide la luce un tuner-culto: il Marantz Ten. Per molti il vero capolavoro di Sidney Smith.
    La McIntosh per parte sua calcò in solitaria la strada dei sintopreamplificatori, tutti o quasi di grande qualità.
    La seconda metà di quella decade fu per molti aspetti la più feconda e interessante per molti prodotti industriali e non fu un caso che andò a completarsi nel coronamento del sogno astronautico con il progetto Apollo e il famoso sbarco sulla Luna nel 1969.
    La tecnologia disponibile era già notevolissima e i primi computers diventavano una presenza normale a bordo delle navicelle spaziali e dei jet più avanzati.
    -continua-
     
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