Short history of the Receiver

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  1. tunedguy57
     
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    Poichè sarebbe piuttosto difficile fare una rassegna di prodotti senza necessariamente dare la precedenza ad un marchio piuttosto che ad un altro, risolverei la questione facendo una breve carrellata su ciò che di notevole il mercato offrì nei vari periodi, dividendo questi in lustri, piuttosto che per paesi di origine.

    Nella prima metà anni 60

    erano gli States a farla da padrone, con una buona squadra di apparecchi i cui nomi erano Fisher, Scott, McIntosh ( nel 1961 il magnifico sintopreamplificatore MX110) Sherwood, senza dimenticare i kit della Heathkit della Knight e della Eico, che però furono veramente assai pochi poichè ai sintoampli in kit venne sempre data la precedenza ad apparecchi separati (ampli e tuner).
    Marantz non fece mai un sintoampli a valvole. Il primo sarebbe stato il Model Eighteen, a stato solido, attorno al 1967, sfigatissimo apparecchio ben presto sostituito dal famoso e pregiatissimo Nineteen.
    Dal Giappone arrivavano i primi receiver, si chiamavano Pioneer, Sansui, Kenwood, tutti a valvole e nessuno di alta potenza, essendo gli stadi finali costituiti generalmente da dei push-pull di 6GW8 (ECL86) o 6BQ5 (EL84), raramente dalle (allora) nuove 7189, versione rinforzata della 6BQ5 che consentiva di raggiungere (a fatica) i fatidici 20 watt per canale.
    In Europa la tendenza fu quella di introdurre il transistor timidamente nelle sezioni FM, mantenendo la bassa valvolare.
    Furono le rarae-aves prodotte dalla Lorenz ELL80 e ECLL80 (valvole nate per andare a comporre dei push-pull, sebbene non mancarono esempi di utilizzo in classe A della ELL80) ad andare a equipaggiare i sintoampli Grundig e le EL95 i Telefunken.
    Ma anche le ECL82 e ECL86, sempre in circuiti push-pull.
    La fascia bassa era generalmente terreno per la EL84 in classe A.
    La potenza non andava mai oltre alla decina di watt per canale. (nei classe A non andava oltre ai due watt effettivi)
    In Europa durante il primo lustro anni 60 la tendenza fu quella di produrre radioricevitori stereo con altoparlanti incorporati.
    Philips ne fece parecchi, a volte anche con stadi senza trasformatore di uscita, facenti uso di altoparlanti da 800 ohm.
    Questi stadi di bassa furono largamente usati per gli apparecchi televisivi, e la loro resa era molto buona.
    In Italia, vigeva il disinteresse nei confronti del sintoamplificatore, la Geloso produsse sintonizzatori e amplificatori ma mai sintoampli.
    I primi sarebbero stati i Voxson all' inizio anni 70.
    Dalla Danimarca i pregevoli B&O arrivarono attorno la metà degli anni 60, idem dalla Norvegia con i Tandberg, tutti a stato solido e con transistor al germanio.
    L'Inghilterra nella prima metà anni 60 snobbò il sintoampli come tipo di apparecchio, cosa che continuò a fare anche più avanti, con qualche sparuta eccezione.

    -continua-

    Edited by tunedguy57 - 28/2/2015, 10:27
     
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