Short history of the Receiver

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  1. tunedguy57
     
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    Ben prima che lo standard General Electric si imponesse per le trasmissioni multiplex FM, attorno al 1960, la Fisher aveva prodotto stupendi sintoamplificatori monofonici di potenza piuttosto rispettabile. Su tutti il modello 500, magnifica macchina, dal pannello anteriore in ottone. Fu appunto con l'avvento della FM stereo e il (di poco) precedente esordio del microsolco stereo dalla fine del 1958 che il sintoamplificatore stereo come lo conosciamo oggi cominciò ad essere una realtà
    Una realtà assai desiderata negli States, dove era considerato il nucleo centrale di ogni impianto hifi degno di rispetto.
    Dapprima ovviamente a valvole, poi, dalla metà anni 60 a stato solido.
    La potenza raggiunta dai top di gamma negli USA arrivava a livelli in Europa impensabili.
    In pratica nell'altro paese dove vi fu una scuola di pensiero sui sintoampli, ovvero la Germania, non si videro prima che negli anni 70 inoltrati apparecchi dalla potenza superiore ai 25 watt per canale.
    Gli americani quanto a potenza ci diedero dentro, passando in breve alla sessantina di watt per canale.
    La raffinatezza delle sezioni HF invece non fu sempre una costante per il prodotto americano, laddove una minor esigenza di selettività non chiamava i progettisti a circuiti troppo raffinati.
    Tale minor selettività era la conseguenza di un etere abbastanza ordinato, con frequenze ben assegnate alle Broadcasting Station, senza il gran affollamento su frequenze attigue che invece fu sempre caratteristica dell'etere europeo, e che in Italia dopo la nascita delle emittenti private toccò livelli parossistici.
    E il Giappone? Esisteva una scuola nipponica di receiver?
    Si e no......in quanto nel Paese del Sol Levante si produceva parecchio, ma sempre tenendo in mente il loro cliente-tipo, che fu sempre invariabilmente quello americano.
    L'estetica del prodotto giapponese ai suoi albori ricalcava nettamente quella del prodotto americano.
    La costruzione interna caotica ma rifiniture esterne curatissime, erano le caratteristiche tipiche, che negli anni si conservarono quasi fossero un marchio a fuoco.
    Dal punto di vista delle prestazioni la discreta qualità delle sezioni di bassa non trovava riscontro nelle solo mediocri sezioni HF.
    Anche stavolta il motivo era lo stesso. Il mercato interno, che con l'andare degli anni 60 si faceva sempre più interessante non chiedeva grande selettività, visto che le assegnazioni di frequenze in Giappone erano se possibile ancor più rigide e ordinate che negli States.
    Il prodotto europeo invece fin dall' inizio anni 60 era contraddistinto da stadi di potenza ridotta (ma di ottima qualità , si badi bene) e sezioni FM curatissime.
    Philips, Grundig, Telefunken, Saba, Nordmende, Korting, Loewe, Graetz, furono grandi produttori di ottimi sintoampli per tutto l'arco di tempo che andò dal 1963 al 1982.
    Naturalmente col tempo le potenze aumentarono, ma mai toccarono le vette mostruose dei celeberrimi mostri Jap, che arrivarono a sfiorare la soglia dei 200 watt per canale.
    -continua-
     
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19 replies since 26/2/2015, 10:56   705 views
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